Viaggi

Gubbio: la città dei matti

Ecco una mini guida alla scoperta di una delle più belle e caratteristiche città dell’Umbria., Gubbio.

Gubbio, la città medioevale per eccellenza, chiamata anche la città dei “matti”.

Gubbio
COSA VEDERE

Duomo: chiesa maggiore di Gubbio e tesoro d’arte dei maggiori artisti eugubini del Cinquecento. Di fronte troviamo il Palazzo Ducale con uno splendido cortile interno.

• la Piazza Grande che ospita il simbolo della città: Palazzo dei Consoli che al suo interno ospita il museo comunale, il “campanone” e le sette “Tavole Eugubine”, il più importante documento per la storia dei popoli italici.

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• la Casa di S. Ubaldo, antica casa torre del Santo patrono di Gubbio.

• Il Parco Ranghiasci,con una delle migliori viste panoramiche sulla città!
Basilica di Sant’Ubaldo sulla cima del Monte Ingino (908 s.l.m.) si può salire facendo un percorso a piedi di 25 minuti circa oppure con la funivia per ammirare la che ospita le spoglie del santo e i famosi ceri.
• Le antiche botteghe di fabbri che si trovano in giro per il paese, dove ancora oggi si lavorano materiali battendo sull’incudine.

COSA MANGIARE

• crescia al panaro (una sorta di focaccia salata)
• la torta al formaggio,
• i piatti con il tartufo,
• il baccalà (ricetta speciale immergerlo 2 giorni nel latte e poi cuocerlo in forno con varie spezie)
• il brustengo, un pane fritto che può essere mangiato accompagnandolo affettati.

QUANDO ANDARE

Il periodo migliore è in assoluto è SEMPRE. Ogni stagione in questa città viene esaltata. In inverno si può ammirare l’enorme albero di Natale che sovrasta la città  visibile anche in aereo. In autunno si possono ammirare i colori caldi che riempiono la vallata. Mentre in primavera c’è la famosa corsa dei ceri.

CURIOSITA’

• non si può andare via da Gubbio senza aver preso la “patente di matto”. Data a chi compie tre giri di corsa intorno alla cinquecentesca “Fontana dei Matti”, situata nel largo Bargello.
* la città di Gubbio è fortemente legata alla figura di San Francesco, indimenticabile come ricordato da una statua in città il ricordo del Santo e del lupo.

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Francesca Verdiglione

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