Benessere & Salute

La storia di Palla

 

Se dovessi raccontare a mia nipote la storia di Palla, comincerei con “C’era una volta…”

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La storia di Palla inizia quando dei volontari animalisti la trovano per strada, in condizioni agghiaccianti e con la testa deformata.  Presto soccorsa, viene portata alla Clinica Duemari  di Oristano dove da sempre si curano gli animali di nessuno, quelli che non sono di proprietà, ma rifiuti della strada, di tutte le razze e non e, naturalmente,  di tutte le specie del territorio.

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Le condizioni di Palla appaiono subito disperate, quasi decapitata, il collo stretto da un cappio di nylon talmente piccolo da far presupporre che Palla vi fosse cresciuta dentro.

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Gli angeli della Clinica Duemari, capitanati dalla Dottoressa Monica Pais, le prestano tutte le cure necessarie portandola ad un’insperata guarigione. Ben presto si cerca per lei un’adozione e nel frattempo, Palla, con il suo testone, la sua simpatia e la sua storia toccante, diventa una Star del web e scatta  una gara di solidarietà che valica perfino i confini d’oltralpe.

Di lei si interessano giornali e trasmissioni televisive, la sua storia rimbalza ovunque.

Palla ha il suo lieto fine, viene adottata dalla brava Dottoressa Pais che si è presa cura di lei e diventa la mascotte della Clinica Duemari dove si avvicendano le sorti di altre creature ricoverate e curate con amore.

Intanto si fa strada un progetto accarezzato da tempo dalla dottoressa e il suo team: nasce così “ Effetto Palla Onlus “con un bellissimo sottotitolo “ Per la cura degli animali di nessuno.”

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Queste le parole della Dottoressa Monica Pais.

Siamo nati malati, malati nello spirito. Ci siamo sempre sentiti parte del mondo dei viventi in maniera così compenetrata che la didascalia Homo ci è sempre sembrata riduttiva. Figli di anni in cui ancora il concetto di animalità era difficile da comprendere e di una società ancora avara di sentimenti verso gli esseri viventi diversi da noi, ci siamo nutrirti di carezze, abbracci, amicizie animali fin da bambini, all’inizio di nascosto, poi sempre più apertamente. La nostra malattia andava aggravandosi mese dopo mese, anno dopo anno.

Abbiamo sofferto nel vedere le sofferenze, nel vedere gli abbandoni, le morti inutili, la paura negli occhi muti, ci siamo sentiti uccelli dalle piume avviluppate nel vischio, delfini intrappolati nelle reti, agnelli separati dalle madri, falchi dalle ali spezzate, anime deportate verso la morte…ma questo ci ha fortificato, ci ha permesso di individuare un filo conduttore alla nostra esistenza.

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Palla ci ha messo con le spalle al muro: non avevamo più alcuna scusa. Ecco, questa è la nostra mission: Aiutare chi soffre, soccorrere chi è in pericolo, direttamente e adesso, se la Onlus ne avrà la forza, anche indirettamente e lontano da noi. La rete dei volontari è pronta. Saranno i nostri Scout. La rete dei veterinari che abbracceranno il nostro sogno è già in piedi. Abbiamo bandierine sparse in tutta l’Isola e sul Continente.

Aiuteremo gli animali di nessuno a guarire e a far guarire altri esseri viventi, come tutti gli uomini e le donne che collaboreranno a questo progetto.

A tutti coloro che si faranno travolgere o lo sono già da questo meraviglioso rimbalzo di Palla.

Da questa straordinaria follia che ha contagiato così tante persone in tutto il mondo. Effetto di questa meravigliosa follia di nome Palla.

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Questo filo dapprima esile è diventato gomena e già lo intuiamo, sarà filo d’acciaio, intrecciato di fibre sottili e fortissime.

Attaccati a questo resistentissimo filo siamo emersi da voragini di tristezze, da orridi di solitudine, da vortici di malinconia.

Abbiamo cominciato ad aiutare, ovunque se ne mostrasse la necessità e più tardi ad aiutare chi aiutava. Miracolosamente la malattia è diventata la nostra forza, il nostro lavoro, la nostra vita. Avevamo da tempo l’idea di costituire qualcosa che fosse uno strumento per la  nostra meravigliosa follia.

 

“Effetto Palla” “Per la cura degli animali di nessuno”.

Se dovessi raccontare a mia nipote la storia di Palla la terminerei con “…e vissero felici e contenti.”

Carla

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