
E arrivò il giorno. No, non è un film sull’apocalisse, sono io che torno finalmente a vedere il mitico Luciano sul palco dopo 4 anni dal tour di Arrivederci Mostro. Quella volta ero a San Siro. La mia anima adolescente scalpitava già da giorni, studiavo le canzoni in ogni momento, tanto che Ginevra invece di dire mamma come prima parolina credo abbia detto qualcosa tipo BARMARIO, oppure SALE, oppure TERRA, non ho ben capito.. santa figliola! Ligabue in loop tutto il giorno tutti i giorni! Ma torniamo a noi.. emozionata come una ragazzina, il 16 luglio è arrivato e con esso la vera emozione di vedere sul palco il mio mito personale, l’ uomo che come pochi arriva al cuore e all’anima con le sue parole. Parole semplici e dirette ma porca miseria, sempre messe al momento giusto, nel punto giusto. Ultime disposizioni alla mia mamma che non vedeva l’ora del concerto perchè io e Tommaso sparissimo per un po’ di ore e la lasciassimo in compagnia della sua adorata nipotina e via in direzione Artemio Franchi. Ho un marito stupendo che mi ha regalato dei fantastici posti in Tribuna coperta Gold, numerati, poltroncine imbottite e ottima visibilità (in realtà la sua spiegazione è stata: ho quasi 40 anni, non posso mica fare il bischero nel prato o in curva Fiesole, ho comprato i posti numerati. Tiè.), quindi potevamo anche arrivare poco prima di inizio spettacolo ma potevo perdermi l’emozione dell’attesa, di vedere lo stadio riempirsi col passare delle ore (con un paio di birrette in mano, perchè no) e di gustarmi l’atmosfera pre concerto? Ovviamente no.
Ore 17.15, apertura dei cancelli per il nostro settore, eravamo alle transenne. Le ore sono volate osservando la gente, un po’ invidiando i ragazzi che prendevano posto nel prato perchè Luciano l’avrebbero visto davvero da vicino. Poi, pensando alla mia pressione bassa e al fatto che i 18 sono passati da un bel pezzo, la mia poltroncina viola mi è parsa più che dignitosa.
