Cultura

Parma: capitale italiana della cultura 2020

Oggi il  Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha annunciato che Parma sarà la capitale italiana della cultura nel 2020.

Come viene scelta la città?

La città viene scelta ogni anno da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per dodici mesi, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.

Nata nel 2014 a seguito del “Decreto Cultura” e della proclamazione della città di Matera a capitale europea della cultura 2019, l’iniziativa ha, tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti”.

 

Durante la cerimonia pubblica nella sede del Mibact a Roma, il Ministro  Franceschini ha dichiarato:

“Eravamo partiti con un po’ di scetticismo, ma questo è diventato un appuntamento importante, che ha reso possibile tante cose, soprattutto un percorso di crescita per la città che vince. E non solo per il milione che viene consegnato ma anche per tutti i progetti che gravitano intorno. In questo caso, la giuria ha scelto all’unanimità”.

Le parole del Sindaco di Parma,Federico Pizzarotti, poco dopo la proclamazione a Roma :“Sono più emozionato oggi delle elezioni. Mi avete lasciato senza parole!”.

Vi ricordiamo che Parma è la città del: Correggio e Parmigianino, di Bodoni, Toscanini e Verdi; la sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare; ha la sede del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri..

La città emiliana è stata scelta tra dieci candidate: Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.

Parma era sotto una trapunta di nebbia. Le torri dei Paolotti, i campanili di San Giovanni e del Duomo vi scomparivano dentro sciogliendo la loro geometria. Una serata d’altri tempi, quando le stagioni non s’erano ancora mischiate. Di quelle che richiudono la città in un guscio vaporoso e la fanno tornare improvvisamente familiare spegnendo l’eccitazione, i rombi e la frenesia. Nel nebbione, Parma aveva smesso di urlare. Sussurrava come le vecchie in chiesa.

– Valerio Varesi-

 

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