Cultura

Scatto Matto, una rubrica fotografica

Eh già, siamo nell’era del digitale ormai da un po’ di tempo e una rubrica FOTOGRAFICA per il popolo di WoMoms ci sta come la Nutella sul pane!

Innanzitutto, ho voluto dare alla rubrica un nome che un po’ mi appartiene: SCATTO MATTO. Vedremo assieme gli argomenti più interessanti nell’ambito della fotografia, che di questi tempi, fa parte della quotidianità di molti.

Nel mio caso, tutta questa fame di fotografia è nata parecchi anni fa, nata come tutte le passioni (credo!) un po’ per caso e cresciuta sempre di più nel tempo. Appena riesco a ricavare un po’ di tempo tutto per me, lo occupo osservando i milioni di scatti che trovo in rete.

Mi piace osservare le “prospettive” della gente, dal fotografo professionista a colui che lo fa semplicemente per immortalare un momento, un ricordo.

Oramai siamo tutti un po’ fotografi, gran parte di noi scatta almeno una foto al giorno col proprio cellulare, ma… chi di voi sa quando è stata introdotta la prima fotocamera in un telefono cellulare?…

Il primo telefono cellulare con fotocamera è stato introdotto commercialmente in Giappone con il J-SH04 dalla Sharp Corporation nel novembre 2000. Al prezzo di $500 US, il J-SH04 aveva una risoluzione di 110.000 pixel (0,1 megapixel), uno schermo LCD a colori, accesso a Internet con un solo tocco e un altoparlante.

E da quel momento, la fotografia ha subìto una trasformazione impressionante (e oserei dire quotidiana).

Col tempo se ne sono andate le pellicole fotografiche, quei sottili nastri di materiale plastico.
Le immagini latenti delle fotografie erano inizialmente impressionate utilizzando supporti di rame, vetro o metallo cosparsi di soluzioni fotosensibili di nitrato d’argento.

Nel 1871 Richard Leach Maddox mise a punto una nuova emulsione, preparata con bromuro di cadmio, nitrato d’argento e gelatina. Il 1888 vide la nascita della Kodak N.1 e della pellicola avvolgibile, sulla quale il materiale fotosensibile era cosparso su carta, che nel 1891 venne sostituita con una pellicola di celluloide avvolta in rulli, la moderna pellicola fotografica.

scatto matto2

Quel che è certo è che nessuno di coloro che fotografavano a pellicola poteva permettersi di scattare dieci foto ad una tazza di caffè la mattina… avrebbe dichiarato bancarotta dopo pochi giorni!

Il motto era: “ONE SHOT ONE KILL”. Un colpo al pulsante dell’otturatore e lo scatto doveva essere il migliore, altrimenti il gioco non valeva certo la candela! Per non parlare poi del tempo passato in camera oscura per sviluppare i rullini… infinito!

Arrivati ai giorni nostri invece, tutto è più facile… se la prima foto è mossa e la seconda è troppo chiara, siamo certi che una delle altre 32 che abbiamo scattato è venuta bene. E se non lo fosse, ci sono le app che fanno miracoli.

Questi sono gli anni in cui tutti condividono tutto, dalla colazione del mattino, al selfie di riflesso sullo specchio prima che il parrucchiere metta in moto la forbice e inizi a spuntare, dalle foto dell’ultimo paio di calzini comprati in bottega agli scatti “paralleli” di chi, da brutto anatroccolo sfigato, dopo sei mesi di duro lavoro è diventato un cigno lampadato e muscoloso…

Non so se tutta questa condivisione gratuita (rivolgo un pensiero veloce a Instagram, del quale sono dipendente…) faccia bene o male, ma so che mi diverto un sacco a farmi gli affaracci virtuali e fotografici delle persone!

Con i prossimi articoli racconterò un po’ di storia della fotografia e un po’ di quotidianità fotografica.

Vi aggiornerò sugli appuntamenti fotografici che si svolgeranno nel nostro bellissimo Paese così da darvi qualche dritta nel caso, come me, foste appassionati pure voi!

Intanto eccone una interessante:

wildlife Wildlife Photographer of The Year 2014
19 September 2014 – 16 November 2014
Museo Minguzzi
via Palermo 11 Milano Italia
www.wpymilano.it – info@wpymilano.it

 

 

“Credo davvero che ci siano cose
che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.”
Diane Arbus

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