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Back to school: un conflitto che ti riguarda in questi giorni

Un nuovo inizio quasi sempre è un conflitto.

Un conflitto è una situazione psicologica in cui qualcosa ci provoca emozioni in contrasto tra di loro, ci mette in una condizione scomoda, ci provoca disagio.

conflitto
immagine: pixabay

La psicologia distingue quattro diversi tipi di conflitto.

  1. Uno è chiamato conflitto adiente-adiente . Si tratta della situazione in cui abbiamo a che fare con due situazioni entrambe positive, che ci attraggono, che desideriamo. In effetti da alcuni autori non è neppure considerabile un conflitto. Anche se trovarsi di fronte a due paia di scarpe bellissime entrambe, comodissime entrambe, che costano la stessa cifra e avere denaro sufficiente solo per un paio quella mezz’ora in bilico ti ci tiene.
  2. Il conflitto evitante-evitante. Qua la situazione si complica parecchio. Abbiamo a che fare con un conflitto tra due cose sgradevoli. Due situazioni che non ci fanno stare bene tra le quali siamo, nostro malgrado costretti a sceglierne per forza una. Ad esempio: mi sciroppo le vacanze con la suocera o litigo con mio marito. Dirimere la cosa può essere complesso. Si impiegano molte energie. In ogni caso, anche se l’obiettivo è ottenere il male minore, si otterrà comunque una situazione scomoda. Per cui forse è la situazione conflittuale meno felice.
  3. Il conflitto doppiamente adiente – doppiamente evitante. Si tratta di una situazione delle più complesse, ma non per questo difficili da capitare nella vita anzi. Abbiamo a che fare con due situazioni che hanno qualche aspetto che ci attrae e qualche aspetto che ci mette in fuga. Praticamente la maggior parte delle cose della vita. Il caso per eccellenza è tra due offerte di lavoro una maggiormente remunerativa ma che non ci piace e una che ci piace davvero ma che ci da un compenso troppo scarso.
  4. Eccoci a noi. Al nostro rientro dalle feste, rientro al lavoro, rientro a scuola.
    Il “rientro” ci fa venire il mal di pancia. Quando dobbiamo iniziare qualcosa, o rientrare in attività, viviamo un conflitto. Viviamo il cosiddetto conflitto adiente-evitante. Quel tipo di conflitto legato ad una situazione che in parte ci attrae in parte ci ripugna.

Si perché vorremmo essere ancora in vacanza, ma ci piace il nostro lavoro.

Vorremmo evitare di alzarci presto la mattina, ma che piacere quella colazione al bar col collega. Ci piacerebbe stare a non far nulla sul divano, ma a un certo punto sentiamo la mancanza di certe routine.

Vorremmo restarcene a far nulla, ma abbiamo bisogno anche di lavorare.

Qualcuno potrebbe obiettare che il conflitto in questione non lo riguarda perché per lui il ritorno al lavoro è solo negativo, o “evitante”, ma poi infondo se ci riflettiamo bene, quando non facciamo nulla per toglierci da una condizione, quando ce la facciamo andare bene, quando scegliamo di continuare sono due le cose: o, anche se ci scoccia ammetterlo, ci sono degli aspetti positivi che ci attraggono in quel che facciamo; oppure abbiamo qualche problema a uscire dalla nostra cosiddetta “zona comfort” e restiamo chiusi in una situazione di stallo.

Questa, però, è un’altra storia.

Tiziana

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