Influenza stagionale: la partita è ancora aperta
Influenza stagionale, non è ancora finita
Nelle settimane in cui tutta la nostra attenzione è rivolta al Coronavirus, in Italia ad uccidere è ancora l’influenza stagionale.
Secondo gli ultimi dati della sorveglianza epidemiologica Influenet diffusi proprio nei giorni scorsi dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio dell’epidemia in Italia sono stati già registrati 4.266.000 casi di sindrome influenzale; la fascia pediatrica risulta quella maggiornamente colpita con la più alta incidenza di casi.
Riguardo al monitoraggio dei casi gravi, il sistema Flunews, ha fino ad oggi registrato 78 casi gravi di influenza confermata in laboratorio; 15 dei quali si sono trasformati in decessi.
Nel 77% dei casi ha interessato soggetti a rischio perché affetti da diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche; per i quali il nostro sistema sanitario nazionale prevede peraltro l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale.
E’ evidente che è già tempo di rilanciare la sfida dei prossimi anni, ragionare su campagne e strategie capaci di aumentare la consapevolezza degli Italiani rispetto al valore della vaccinazione in un’ottica di prevenzione.
Tutto questo è necessario per incrementare le coperture che nel nostro Paese sono ancora troppo basse.
Gli ultimi dati disponibili – quelli della stagione antinfluenzale 2018/2019 – fotografano infatti un livello di copertura tutt’altro che rassicurante; soltanto 1 persona over 65 su 2 si vaccina, vale a dire il 53.1% (fonte: Ministero della Salute).
Siamo ancora molto lontani dall’obiettivo indicato dall’OMS.
L’obiettivo era del 75% come minimo e del 95% come copertura ottimale per tutti i gruppi target, inclusi anziani e soggetti a rischio dai 6 mesi di età.
Si perché tutti conoscono l’influenza, ma pochi la temono come ha mostrato il Censis nell’ottobre 2019 grazie alla ricerca realizzata con il contributo incondizionato di Sanofi Pasteur e dedicata alla percezione dell’influenza nella popolazione matura.
«Quella che abbiamo proposto è un’alleanza trasversale tra tutti gli attori della filiera della salute impegnati a fare azioni e cultura sulla prevenzione. Oggi soltanto attraverso progetti multi-stakeholder è possibile fare la differenza e incidere sull’opinione pubblica e tra gli operatori. La partita della prevenzione, che si gioca oggi sui tavoli virtuali dei social media, deve riguardare tutti, nessuno escluso»Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur in Italia.