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Le vie romee da percorrere

Nel Medioevo erano chiamate vie romee (o romane, o romipete) le strade che i pellegrini percorrevano verso Roma

La Via Romea Francigena

 vie romee

L’importante itinerario tracciato da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, nel 990 d.C..

In particolare, dalla Valle d’Aosta la via raggiunge Ivrea, quindi Vercelli e Pavia; si attraversano gli Appennini tra le province di Piacenza e Parma passando per Fornovo di Taro e Berceto. Raggiunta Pontremoli si prosegue, attraversando la Lunigiana ad Aulla, Sarzana e Luni, per Lucca, Porcari, Altopascio, Galleno, Ponte a Cappiano, Fucecchio, San Gimignano o Poggibonsi, Siena e Viterbo, per terminare a Roma.

In alternativa, una volta raggiunta Piacenza, può percorrere la via Emilia ed oltrepassare l’Appennino in corrispondenza o di Bologna o di Forlì; raggiungendo così o la via romea della Sambuca o la via romea dell’Alpe di Serra.

Il percorso che attraversa l’Italia, dal Gran San Bernardo a Roma, conta 44 tappe e 1.000 km circa

La Via Romea Nonantolana

 vie romee

Nell’VIII secolo d.c. il re longobardo Astolfo incaricò suo cugino Anselmo, duca del Friuli di costituire una via di comunicazione da nord a sud nella retrovia del confine con l’impero Bizantino, che all’epoca correva lungo la valle del fiume Reno. Dopo aver fondato un monastero benedettino a Fanano, Anselmo fondò la potente abbazia di Nonantola. L’asse del fiume Panaro divenne quindi un’importante via di comunicazione per Roma, mentre l’abbazia divenne luogo di tappa obbligata per papi ed imperatori.

La strada attraversa il Frignano, risalendo il corso del Panaro, o su una riva o sull’altra, sino all’abbazia di Fanano (oggi non più esistente), ai piedi del passo appenninico della Croce Arcana.

Oltrepassato l’Appennino, nei pressi di San Marcello Pistoiese, la strada si biforca, verso Pistoia e San Miniato, oppure, seguendo le valli della Lima e del Serchio, verso Lucca, entrambe località in comune con la via francigena.

In alternativa, una volta raggiunta la via Emilia può seguirla verso oriente ed oltrepassare l’Appennino in corrispondenza o di Bologna o di Forlì, raggiungendo così o la via romea della Sambuca o la via romea dell’Alpe di Serra.

Tra le vie romee c’è anche la Via Romea della Sambuca, chiamata anche Via Francesca della Sambuca

La strada si dirama dalla via Emilia, lasciando Bologna per risalire la valle del torrente Limentra, raggiungendo il castello della Sambuca, da cui prende il nome, e lo spedale di Pratum Episcopi, l’odierna località di Spedaletto. Superato il passo appenninico della Collina, giunge prima a Pistoia e poi a Lucca.

La Via Romea Germanica o Via Romea dell’Alpe di Serra

La Via Romea Germanica è nota anche come Via Romea dell’Alpe di Serra o Via Teutonica, o Via di Alemagna o Via Romea di Stade o Via Ungaresca.

Gli ungari e i tedeschi, seguivano due vie: una lungo la valle dell’Adige fino a Verona; l’altra lungo la val Pusteria fino a Treviso. Entrambi i percorsi o raggiungono poi la via Emilia, seguendola sino a Forlì o arrivano comunque a Forlì dopo aver toccato Padova, Ferrara e Ravenna.

A Forlì ha inizio la strada che, risalendo la valle del Bidente, valica l’Appennino al passo dell’Alpe di Serra, in prossimità dell’attuale passo dei Mandrioli. Il percorso, digradando per il Casentino verso Arezzo e proseguendo per la val di Chiana, arriva a Orvieto, per poi raggiungere Montefiascone, località in comune con la via francigena.

Le fonti tedesche considerano la Via Romea melior via per Roma, anche nota come Germanica, di Alemagna, o Teutonica.

La Via Flaminia è una delle vie romee anche se è un‘antica consolare conservatasi sostanzialmente intatta.

La via Flaminia, sebbene percorso romipeto, non sembra però aver mai assunto, neppure per singoli tratti, il nome romea o romana.

Le vie romee c’è anche la via romana che va da Milano-Lodi-Piacenza ma anche quella che va da Bologna-Firenze-Poggibonsi

Percorso Milano-Lodi-Piacenza

La diversificazione dei percorsi transalpini determina la nascita di altri itinerari romipeti. La riapertura ai transiti di valichi quali il Sempione e il San Gottardo, e poi lo Spluga, il Septimer Pass e il San Bernardino, determina la nascita di un ventaglio di percorsi convergenti per lo più su Milano.

La quarta stazione di sosta dal passo del Sempione era l’ospizio Sant’Erasmo a Legnano: il borgo legnanese era anche l’ultima prima di Milano.

Comunque si può scegliere se valicare quanto prima l’Appennino o se proseguire lungo la via Emilia verso Bologna e Forlì.

La stessa denominazione viene usata anche per il tracciato stradale che dall’Oltrepò pavese, mantenendosi sulla destra del Po, fa capo a Piacenza, e che serve da alternativa al ramo della via francigena proveniente dal valico del Moncenisio.

Percorso Bologna-Firenze-Poggibonsi

Tra gli itinerari che si dipartono dalla via Emilia assume importanza la strada da Bologna a Firenze. Supera l’Appennino al valico dell’Osteria Bruciata e poi a quello del Giogo di Scarperia. Da Firenze la strada raggiunge Siena o Poggibonsi, onde collegarsi con la via francigena. Il raccordo che porta a Poggibonsi non a caso è chiamato strada romana.

Anche per la strada che raggiunge la via francigena a Siena, svolgendosi per le colline del Chianti, è documentata la denominazione di via romana.

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