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I santuari per animali e la vicenda di Progetto Cuori Liberi

Progetto Cuori Liberi: i santuari per animali liberi

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Che cosa sono i santuari per animali liberi?

I santuari per animali liberi sono luoghi di accoglienza per animali comunemente definiti “da reddito”, ovvero allevati dall’uomo con lo scopo di produrre carne, latte, uova, lana o pelle e la cui esistenza consiste nell’essere sfruttati a tali fini sino alla morte, per poi essere facilmente rimpiazzati. 

I santuari accolgono gli animali sottratti a questo destino, permettendo loro di vivere felicemente a contatto con la natura, liberi da obblighi nei confronti degli umani e soddisfacendo i loro bisogni di specie. 

Progetto Cuori Liberi è uno dei santuari presenti in Italia, situato a Sairano, in provincia di Pavia.

Il 20 settembre 2023 è stato drammaticamente protagonista di un vero e proprio episodio di violenza, che ha sconvolto ed indignato una grande fetta di popolazione, non solo italiana, in quanto le immagini e i video di quel giorno hanno fatto il giro del mondo sulle piattaforme social.

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Cos’è successo a Progetto Cuori Liberi?

All’alba di quel mercoledì le Forze dell’Ordine, in assetto antisommossa, e i veterinari di ATS Lombardia, hanno fatto irruzione all’interno del santuario per abbattere tutti i maiali ospiti ai fini di contenere la diffusione della Peste Suina Africana. 

E’ una malattia virale infettiva, che colpisce i maiali e i cinghiali, i cui primi casi in Italia sono stati individuati a partire dal 2022.

Essa è caratterizzata da un’elevatissima contagiosità: si diffonde, infatti, anche solo mediante la movimentazione di materiale infetto quale le suole delle scarpe, i vestiti, le ruote dei veicoli, oltre ovviamente ai liquami e allo spostamento degli animali stessi. Ad oggi non è curabile e porta i soggetti infetti alla morte.

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Non è, però, una malattia pericolosa per l’uomo: colpisce esclusivamente i maiali ed i cinghiali e non ha mai compiuto il cosiddetto “salto di specie”.

È chiaro, quindi, come si tratti di una patologia strettamente connessa al sistema economico: ad essere in pericolo sono gli allevamenti dei maiali da reddito e i profitti che da essi derivano.

Ed è proprio da questi allevamenti, dove gli animali vivono in condizioni di sovraffollamento e in precarie condizioni igieniche e dove spesso non c’è alcun rispetto delle disposizioni di sicurezza volte ad evitare la diffusione della patologia stessa, che la Peste Suina Africana ha dilagato a tal punto da riuscire ad entrare e causare la morte di numerosi ospiti nel santuario Progetto Cuori Liberi, il quale sorge in un territorio caratterizzato da una forte presenza di questi allevamenti.

In risposta a questa diffusione, il 5 settembre 2023 è stata notificata al santuario l’ordinanza di abbattimento di tutti i suini ospitati. 

Da quel giorno, numerosi attivisti hanno presidiato in modo pacifico giorno e notte i cancelli del santuario per impedire l’esecuzione dell’ordinanza. Contemporaneamente, i responsabili del santuario, coadiuvati dall’organizzazione Rete dei santuari e da altre associazioni di tutela degli animali, hanno tentato in tutti i modi di richiedere la sospensione dell’ordinanza e l’apertura di un tavolo di confronto per proporre e concordare soluzioni alternative al problema. 

È chiaro e ben visibile il paradosso che sta alla base del provvedimento: uccidere degli animali potenzialmente sani, salvati dall’industria alimentare, per tutelare gli interessi dell’industria stessa.

Purtroppo, nessuna riposta è giunta dalle istituzioni preposte e, nonostante un ricorso al TAR in attesa di pronuncia, il 20 settembre è stata fatta irruzione all’interno del santuario ed eseguita l’ordinanza, tramite anche un intervento massiccio delle forze dell’ordine che hanno utilizzato i manganelli per contrastare la resistenza passiva e pacifica degli attivisti. 

L’operazione è avvenuta, inoltre, senza accogliere nessuna delle richieste avanzate dai responsabili del santuario, tra le quali ad esempio la presenza di un veterinario di parte, senza alcun rispetto della sensibilità e del legame affettivo delle persone che giornalmente accudivano i nove maiali brutalmente uccisi e senza nemmeno aver potuto verificare la loro eventuale positività o meno al virus della PSA. 

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Il dopo 20 settembre.

Il 20 settembre 2023 a Progetto Cuori Liberi si è consumata una vera e propria tragedia, in nome degli interessi economici di un’industria che basa il proprio profitto sulla sofferenza, lo sfruttamento e lo sterminio di milioni di animali.

Da questa tragedia, però, è scaturita una grande presa di coscienza tra le persone, nonostante i telegiornali nazionali non abbiano dato visibilità alla notizia.

Quello che è parso subito chiaro è che quel giorno è stato creato un pericoloso precedente:  per la tutela di un interesse prettamente economico può accadere che un luogo privato di pace e libertà venga violato con la forza dall’autorità. 

Si è compreso, inoltre, come il riconoscimento normativo avvenuto proprio quest’anno dei santuari come rifugi permanenti diversi dagli allevamenti, i cui animali ospiti non sono destinati al consumo umano, non basta. 

È, infatti, assolutamente necessario ed urgente che siano istituiti dei protocolli differenziati di gestione delle emergenze sanitarie per i santuari rispetto a quelli previsti per gli allevamenti.

Ed è proprio questo che è stato chiesto alle istituzioni dalle 10 mila persone radunatesi a Milano il 20 ottobre 2023 per protestare contro i fatti avvenuti a Sairano e dalle 7 mila persone scese in strada a Roma il 18 novembre scorso. 

Il percorso è lungo, tortuoso e difficile ma, per riprendere le parole del portavoce di Progetto Cuori Liberi Roberto Manelli, sarà portato avanti “fino all’ultimo respiro”, per: Crosta, Crusca, Pumba, Dorothy, Mercoledì, Bartolomeo, Ursula, Carolina e Spino, nove maiali liberi, e perché quanto accaduto a Sairano non accada mai più.

Per vedere le immagini di quanto accaduto a Sairano il 20 settembre e approfondire la fallimentare gestione dell’emergenza della PSA in Italia che ha portato all’uccisione di più di 40mila maiali negli allevamenti: qui. 

Per conoscere più a fondo le realtà dei Santuari si possono seguire le loro pagine Instagram, come ad esempio:

Infine per restare aggiornati sulle richieste avanzate dai santuari: @retedeisantuari_official

 

Elisabetta De Poli

 

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