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Affamati d’Amore di Fiorenza Sarzanini

Affamati d’Amore di Fiorenza Sarzanini, quando la ricerca della perfezione può diventare una condanna

Affamati d’Amore di Fiorenza Sarzanini: quando la ricerca della perfezione può diventare una condanna? Ce lo spiega l’autrice in questo suo romanzo, riportandoci le testimonianze di alcuni soggetti (compreso il suo) con disturbi alimentari: anoressia, bulimia, binge eating.

Non volevo essere magra, non volevo avere un aspetto fisico diverso, volevo solo scomparire del tutto. È come se io mi sentissi di troppo, come se la mia presenza in una stanza fosse troppo grande rispetto allo spazio che c’era, ero convinta di dover occupare sempre meno spazio.

Nella mia testa pensavo che all’università avrei preso tutti trenta. Quando invece mi sono accorta di non farcela, sono andata in crisi. Così ho iniziato a mangiare sempre meno , quello mi riusciva bene. In fondo era sempre una faccenda di numeri: i trenta sul libretto universitario che non riuscivo a ottenere diventavano i grammi di pasta che mi concedevo.

Il volume di 137 pagine potrebbe essere letto in un pomeriggio. Le storie raccontate risulteranno scorrevoli perchè illuminanti. Illuminanti per chi non ha mai avuto a che fare con il DCA, o per chi vuole solo saperne di più per la prima volta. Ci si immedesima con i soggetti colpiti da DCA e si riesce davvero a capire il motivo per cui si cade in questo buco profondo. Disturbi alimentari che possono risultare incomprensibili per alcuni di noi ma che, attraverso queste persone che si son messe a nudo, fanno comprendere cosa scatta nella loro testa per arrivare a così tanto.

In Affamati d’Amore le testimonianze sono di persone molto diverse tra loro, di età, genere sessuale o classe sociale.

Sono tutte persone diverse ma allo stesso tempo sono tutte persone fragili, unite da caratteristiche comuni quali un forte senso di inadeguatezza, la necessità di controllare la realtà attorno a sé e, soprattutto, il bisogno di ricevere amore. E’ incredibile come la mancanza di amore, di attenzione da parte di genitori o amici, possa far cadere le certezze di alcune persone lasciandole entrare così in un tunnel in cui non si sa come e quando ne usciranno. Se ne escono, è solo perchè in qualche modo si riesce a spezzare il cerchio, e si prende davvero coscienza che solo un medico può aiutarli in questo cammino salvifico.

“E quella chi è?”

“Sei tu”

Non è possibile, mi stanno prendendo in giro. Quella ragazza sta male, è uno stecco. (…) Mi guardano tutti sorpresi. Annichiliti. Credono che sia io a prenderli in giro. Sono io la ragazza della foto, è vero. Sono proprio io. Ma come posso essere arrivata a questo punto? Non mi sono mai accorta di essere così magra.

Quando sei malata non lo capisci. Può bastare una foto di un’altra te stessa a far dire Basta, oppure un genitore che decide per te e lo fa facendoti ricoverare. I disturbi alimentari sono subdoli, ti fanno credere di avere tutto sotto controllo, ti fanno credere di poter andare avanti così solo per poco, di poter smettere quando vuoi. Invece da soli non si smette mai. Non c’è niente di razionale, perchè è una malattia vera e propria e senza l’aiuto di qualcuno, da quel tunnel non si esce più.

 

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