Abete, la storia dell’albero di Natale
L’abete è un albero sempreverde che mantiene il suo aspetto vitale anche durante i mesi invernali e se reciso secca lentamente.
Fin dall’antico Egitto è associato alla Natività, così come in Grecia visto che era sacro alla dea Artemide, protettrice delle nascite.
Tra i Celti era consacrato al giorno della nascita del fanciullo divino che seguiva il solstizio d’inverno, mentre sempre per questa ricorrenza; nel Medioevo scandinavo e germanico veniva tagliato un esemplare, portato a casa e decorato con ghirlande, uova dipinte e dolciumi.
Intorno all’abete si festeggiava per tutta la notte. Usanza questa che ha introdotto l’uso di addobbarne i rami fra i protestanti prima che fra i cattolici.
Anche il nostro Natale e Capodanno, cadono in prossimità del Solstizio d’inverno, momento che in molte culture ha rappresentato la rinascita, il Sole che torna a vincere sul buio.
A questa rinascita solare si uniscono i festeggiamenti di molte popolazioni: Antichi Egizi, i Babilonesi, i Greci, ma non solo, per le nascite divine che avvengono in questi giorni.
Quest’usanza però di fare l’albero di Natale, introdotta dalla principessa Elena di Macklenburg andata in sposa al duca d’Orleans, figlio di Luigi Filippo; volle, nel Natale del 1840, allestire un albero decorato all’interno delle Tuileries.
Proprio per questo l’abete diventò il simbolo della nascita di Cristo.
Le decorazioni appese, luci, dolciumi e pacchettini, rappresentarono la Luce e l’Amore che il Dio fatto uomo dona all’umanità.
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