Gustavo Adolfo Rol e la tremenda legge
Il verde, la quinta musicale e il calore.
“Ho scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore. Ho perduto la gioia di vivere. La potenza mi fa paura. Non scriverò più nulla”.
Gustavo Adolfo Rol
Con queste parole Gustavo Adolfo Rol descrisse la tremenda legge che aveva scoperto attraverso i suoi studi, i suoi talenti e i suoi numerosi esperimenti psichici. Egli scoprì come farsi portale per il collegamento tra il piano della materia e dello spirito ma cosa c’è dietro questa enunciazione spaventosa? Per arrivare a questa tremenda legge utilizzò i tre canali dell percezione: visivo, uditivo e cinestesico. Questo per arrivare ad una precisa “vibrazione”.
Il verde è il colore a metà dello spettro visivo percepibile dall’occhio umano e, se ci pensiamo bene, è insieme al rosa, il colore del chakra del cuore, il chakra che unisce i tre chakra inferiori legati all’istinto, alla materia con i superiori, legati allo spirito. Rol all’inizio della tremenda legge immagina la visualizzazione di questo colore attraverso la quale egli richiama le frequenze del colore verde producendo un collegamento tra materia e spirito.
La quinta musicale è l’intervallo esistente tra due note. La quinta di Do, ad esempio, è Sol; se la scala partisse da Re sarebbe La. Rol, scoprendo la tremenda legge, utilizza proprio l’intervallo di quinta per richiamare dentro se la vibrazione della consonanza perfetta (due note suonate assieme creano questo). Attraverso l’udito e l’immaginazione (il visivo) riusciva ad accordare psiche e corpo nella stessa vibrazione emanata dalle note prodotte da uno strumento musicale.
Il lato cinestesico.
Le vibrazioni prodotte dall’immaginare il colore verde e lo strumento che suona l’intervallo di quinta portano a sviluppare nel corpo un calore che deriva dalla psiche. Questo creerebbe una porta comunicante tra materia e spirito. La frequenza aprirebbe un portale perché la materia con il calore diventa malleabile e quindi… tremenda legge, modificabile se ci pensiamo!.
Chissà cos’ha visto Gustavo Adolfo Rol… nei mondi sottili, entrando nella tridimensionalità del nostro mondo materiale. Resta la domanda : perché avrebbe perso la gioia di vivere?
Jessica I.