La Casa Internazionale delle donne a rischio sfratto
Da novembre il rischio sfratto incombe sulla Casa Internazionale delle donne di Roma.
Ora è arrivata la mozione Guerrini, con la quale il Movimento 5 stelle chiede la chiusura del progetto di aiuti e sostegno alle donne vittime di violenza e discriminazione.
La Casa Inernazionale delle donne è un’associazione unica nel suo genere; ha finalità sociali con particolare riguardo all’universo femminile.
Maggiormente strano appare dunque che la richiesta di sfratto arrivi dalla prima Sindaco donna di Roma, Virginia Raggi che dovrebbe essere più sensibile alle problematiche del mondo femminile.
Il M5s vuole sfrattare questa famosa ed importantissima realtà romana di aiuto alle donne, per destinare la sua sede non si sa a quale altro uso.
La Sindaca però non era in aula!
Le opposizioni si sono rifiutate di votare la mozione; così da lasciare carta bianca ai grillini che, con 27 voti favorevoli e 2 contrari, hanno deciso le sorti della Casa. Alle attiviste presenti in aula non è stata data la possibilità di intervenire.
L’avviso di sfratto è arrivato dal Comune di Roma con richiesta di versamento di 833 mila e rotti euro. Nel sito della Casa internazionale delle donne si legge :
“Eppure, le donne che la animano hanno spiegato a noi, agli interlocutori istituzionali e a tutte/i coloro che hanno a cuore la sua esistenza, che la Casa ha pagato per tutti i 15 anni di gestione, buona parte del canone e ha sostenuto gli ingenti costi di manutenzione di cui uno stabile storico, quale è il complesso del Buon Pastore, necessita.
Il tutto senza contributi e finanziamenti pubblici, solo con l’autofinanziamento; rendendo così fruibile per la città questo splendido luogo: aperto, frequentabile, pieno tutti i giorni di attività e di servizi a disposizione delle donne, in particolare di quelle con minori possibilità. (….) “
La Regione Lazio si dice pronta ad intervenire in aiuto della struttura.
Ieri 21 maggio alle 11 in Senato si è tenuta la conferenza stampa organizzata dalle responsabili della Casa.
Alcuni parlamentari si sono impegnati a presentare una mozione a sostegno di questo luogo storico per i diritti delle donne.
Alle 18 poi c’è stato l’incontro in Campidoglio tra le attiviste e gli assessori per discutere delle sorti della Casa.
La Sindaca era questa volta presente. Dopo l’incontro lei stessa ha postato su Facebook dicendo che la giunta non intende chiudere la Casa internazionale delle donne, né intende sgomberarla.
Le centinaia di donne presenti al sit in hanno chiesto che l’operato svolto in questi anni non venga cancellato per un mero discorso economico.
Sul loro sito è possibile firmare l’appello lacasasiamotutte
Chiara Gobbi