Lato b, un altro genere di storia
Dalla collaborazione tra il comune di Marano Vicentino e spazio Rizzato nasce un progetto culturale di eventi legati all’arte contemporanea.
Al via in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la mostra Lato B, un altro genere di storia.
Lato b non vuole essere solo una provocazione, ma punta a mettere l’accento sull’identità della donna nel quotidiano contemporaneo.
Nell’immaginario collettivo, il lato b viene identificato con la parte posteriore del corpo umano. In questa mostra è invece letto come un vero e proprio punto di vista ribaltato,opposto a quello comunemente conosciuto, un lato dove non arriva luce.
Un altro genere di storia parla dell’universo maschile e femminile come relazione fra individui unici e diversi che non si nascondono dietro a etichette di classificazione.
Una mostra che vuole permettere al corpo della donna di essere privo di stereotipi di bellezza, sottolineando invece la verità del suo essere.
Trattato anche il tema del femminicidio come espressione della drammaticità di una relazione non vissuta alla pari.
Il percorso espositivo si compone delle opere di due artisti: Elisabetta Roncoroni e Joseph Rossi. Artisti che propongono una personale narrazione del tema.
Le fotografie di Elisabetta Roncoroni sono ritratti senza volto di 14 donne che esaltano l’unicità del corpo umano.
Corpi senza indumenti sui quali vengono sottolineati i segni distintivi che il vissuto quotidiano lascia sulla palle.
Cicatrici, tatuaggi, rughe, inestetismi e contrasti cromatici.
La verità di un corpo nudo definisce l’unicità di un individuo.
Joseph Rossi presenta invece due installazioni sul tema del femminicidio.
Luci al neon con la scritta “woman she is female” al cui interno sono accese solo le lettere “man he is male“.
Con queste opere Rossi racconta una storia di predominanza e privazione di vita da parte dell’universo maschile.
L’uomo ha tolto la luce alla donna, che a sua volta tenta una lotta per far valere il suo diritto alla vita.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 dicembre 2017.
Federica Donati