Segreto di madre
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Segreto di madre – Parole nascoste di un amore infinito

Segreto di madre – Parole nascoste di un amore infinito di Stefano Antonini

Segreto di madre
Segreto di madre, Astro Edizioni, 2021

 

Stefano è un insegnante di psico-didattica teatrale in una scuola secondaria di Bologna.

Insieme ai suoi studenti si trova ad affrontare non solo la perdita della mamma, ma anche il segreto che lei aveva conservato per anni: il suo primo, grande amore.

Se vi chiedono cosa insegno, rispondete: «Stefano insegna un gran casino che ci piace un sacco».

È la definizione più bella che sia mai stata data alla mia professione.
Ma non siamo qui per parlare del mio lavoro; siamo qui per parlare di come mia madre è entrata nel mio lavoro e io nel suo.
E di quel segreto, del suo Segreto di madre.

Trama

Siamo a Bologna, la mamma di Stefano è ricoverata in un hospice quando si spegne per sempre, lasciando Stefano solo ad affrontare il suo dolore.
Nel riordinare i vari effetti personali in casa della madre, trova una scatola di latta contenente un vero e proprio tesoro: 124 lettere in cui viene raccontata la storia del suo primo vero amore.
Decide di portare questa scatola a scuola, per condividere con i suoi studenti questa storia d’amore raccontata attraverso 124 lettere, e farli riflettere su quello che lui definisce il per sempre Amore, unico e intenso, e su altre sfaccettature della vita.

Le lettere vengono scritte tra il 1950 e il 1952 mentre Narside vive a Bologna in via Dal Luzzo, di fronte ad un rinomato ristorante; in una zona che in quel periodo si divide in una parte ricca con boutique e ristoranti, e una parte in cui prevale l’umiltá delle persone più povere.

Narside normalmente lavora come impiegata, e nel periodo estivo si trasferisce a Cesenatico, alle colonie AGIP, per tenere i figli dei villeggianti.

Aliseo è un fuochista delle Ferrovie dello Stato, appassionato di disegno a carboncino, pittura, e scrittura di poesie. Il suo più grande sogno è quello di trasferirsi a Parigi e fare il pittore.

Nel raccontare questa storia ai suoi studenti, Stefano non vuole che i ragazzi si mettano nei panni dei due personaggi.

Chiede però di focalizzarsi e riflettere sulla loro attitudine e sul loro metodo di affrontare questa storia d’amore, con tutti gli ostacoli che gli si presentano, come ad esempio la difficoltà di comunicazione, totalmente diversa dalla comunicazione attuale.

Sembra impossibile per noi immaginare un tempo privo di telefoni cellulari.
Oggi Aliseo e Narside non avrebbero passato un giorno senza sentirsi, proprio come siamo soliti fare noi: bastano dieci minuti liberi e subito nasce il bisogno di scriversi su WhatsApp o postare foto sui social network.

La differenza sta nel mezzo di comunicazione.

Noi oggi scriviamo, inviamo e otteniamo subito una risposta, nel 1950 i tempi erano diluiti: bisognava trovare carta e penna, spendere almeno un quarto d’ora per scrivere, spesso non si aveva nemmeno il tempo di rileggere e, infine, si doveva tenere in tasca la lettera fino a quando non si fosse incontrata una cassetta postale.

I ragazzi si ritrovano quindi ad osservare loro stessi nelle relazioni con gli altri e a riflettere su diversi aspetti della vita di Narside e Aliseo. Ragionando anche su eventuali guerre che stanno vivendo in prima persona pensando a cosa farebbero e a come le affronterebbero (guerra con i genitori, con un insegnante, con loro stessi).

Un libro particolarmente consigliato agli adolescenti d’oggi. Perché possano toccare con mano la realtà di un tempo e riflettere sul sentimento dell’Amore; ma anche agli adulti, perché a volte è giusto fermarsi e vivere le emozioni quotidiane.

Valentina Artico

 

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