Conservare il cordone ombelicale in modo consapevole
Negli ultimi anni sempre più coppie in dolce attesa si informano sulle procedure per la conservazione del cordone ombelicale.
Come funziona la conservazione del cordone ombelicale?
Al momento del parto, la neo-mamma ha un’occasione straordinaria: conservare le cellule staminali del cordone ombelicale. Il processo che sta dietro a questa decisione, però, inizia molto prima.
La prima scelta da fare è: donare il cordone a banche pubbliche o conservarlo privatamente presso biobanche all’estero?
Si tratta di una scelta delicata che la famiglia deve prendere consapevolmente.
Nel momento in cui ci si accinge a scegliere la struttura che si occuperà della conservazione delle cellule staminali del proprio bambino, è importante che i futuri genitori si accertino che questa abbia certificazioni nazionali e internazionali.
La JACIE (Join Accreditation Committee) e la AABB (American Association of Blood Banks) sono tra le più importanti e attestano l’affidabilità della struttura.
In Italia ci sono 18 banche pubbliche adibite alla donazione delle cellule staminali del cordone, ma il sistema di raccolta e conservazione è molto limitato. Infatti, fino ad oggi, le banche pubbliche hanno accettato solo il 2,1% delle richieste di donazione, per un totale di 1.171 bancaggi su oltre 55.000 richieste.
Ciò significa che le banche pubbliche hanno bancato solo lo 0,2% dei cordoni ombelicali.
Inoltre, il sistema di raccolta per le banche pubbliche è a orario limitato: ore diurne e dal lunedì al sabato.
Una risorsa così preziosa, come le cellule staminali del cordone ombelicale, utilizzate nel trattamento di numerose patologie, oggi viene quindi sprecato. In Italia, infatti, viene gettato il 95% dei cordoni ombelicali.
Per prendere una decisione consapevole e in autonomia è bene che le famiglie ricevano informazioni veritiere: in questo modo potranno scegliere se affidarsi alla conservazione privata o alla donazione pubblica delle cellule staminali del cordone ombelicale.