Questa pandemia spiegata nella serie documentario Netflix
Questa pandemia spiegata nella serie documentario Netflix: Il Coronavirus in poche parole
Il Coronavirus in poche parole nasce da una collaborazione tra Netflix e Vox Media: Vox è una piattaforma di notizie online che offre un accesso gratuito ed una comprensione delle notizie e degli affari di cronaca
LA VOCE NARRANTE DEL DOCUMENTARIO è QUELLA DI J.K. SIMMONS.
I virus sono stati tra i primi ad apparire sulla terra, ma non sono esseri viventi come noi.
Devono parassitare altre cellule viventi per riprodursi. E il loro unico obiettivo è sopravvivere e replicarsi.
La denominazione ufficiale di questo virus è SARS- COV-2, il termine COVID19 indica la malattia causata dal virus, abbreviazione in inglese di CORONAVIRUS DISEASE 2019.
Corona come l’ornamento del capo, il virus deve il nome alle sue sporgenze a forma di corona.
Si diffonde tramite goccioline prodotte starnutendo, tossendo o parlando, che possono penetrare nell’organismo da occhi, naso o bocca.
Il virus può sopravvivere per ore, anche sulle superfici, perciò è possibile infettare le mani ed essere contagiati toccandosi il volto, gesto che una persona compie in media 20 volte in un’ora.
Una volta nel corpo, le sporgenze fungono da chiave, incastrandosi sulle proteine che ricoprono molte cellule umane.
Dopo essere penetrato, il virus istruisce la cellula a creare repliche di sé stesso, invadendo potenzialmente sempre più cellule, provocando così febbre, tosse e stanchezza… anche se non sempre.
La ricerca è ancora in corso.
Ed è possibile essere infetti e contagiosi senza manifestare sintomi o accusando sintomi simili influenzali.
Ecco perché questo coronavirus è così subdolo.
Dr. Peter Daszak (presidente di EcoHealth Alliance):
Tutte le malattie più gravi sono causate da virus, che sono silenziosi e lenti, come HIV, o che si muovono molto rapidamente e causano sintomi come tosse e febbre, tipiche anche d’altre malattie.
Vivendo normalmente, una persona con il coronavirus, infetterà un paio di persone, che a loro volta ne infetteranno altre due, e così via, sempre più, motivo per cui le infezioni, aumentano a ritmo esponenziale, raddoppiando con cadenza regolare.
Alcuni ammalati, sviluppano infezioni polmonari gravi, e alcune categorie sono più a rischio.
In un campione americano, circa ¾ delle persone ricoverate, avevano almeno una patologia per esistente, tra cui malattie polmonati, cardiache o diabete. Sebbene le cifre esatte varino da Paese a Paese, il rischio di morte aumenta con l’avanzare dell’età, come si evince dai dati comunicati dall’Hubei in Cina, a 2 mesi dall’inizio della pandemia e per ragioni che gli scienziati ancora non comprendono, il rischio è maggiore per gli uomini, forse a causa di alcuni fattori biologici, o della loro maggiore propensione al fumo, o forse perché, stando ad alcuni studi, si lavano le mani meno delle donne. A tal proposito si istituisce la campagna lavaggio delle mani
Dottor Anthony Fauci (immunologo statunitense,capo dell’istituto statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases, NIAID):
Lavatevi le mani il più spesso possibile. So che in molti casi non è possibile lavarsi le mani, ma lavatele ogni volta che potete.
La pandemia continua…