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Chi è l’ Interprete di Lingua dei Segni ?

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Mercoledì 11 Maggio a Roma, presso la camera dei Deputati dove c’è già un fermento per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, l’associazione ANIOS ha tenuto un tanto atteso convegno.

Il titolo dato ci è stato gentilmente spiegato dal dott. Marcello Cardarelli presidente in carica ANIOS :

“ cosa vuol dire – dovere di ascoltare -? Chi ha questo dovere e soprattutto cosa o chi ascoltare?”.

Molto spesso si confonde il ruolo dell’interprete con traduttore, facilitatore della comunicazione o aiuto per la persona sorda. Troppo spesso si ritiene che l’interprete debba aiutare la persona sorda a capire, seguire un discorso: non è assolutamente così.

L’interprete è un ponte fra le due lingue, un mediatore fra due mondi culturali così diversi seppure compresenti sullo stesso territorio. Protagonista della comunicazione in atto sono gli interlocutori; che siano inglesi, francesi, tedeschi, sordi o udenti.

Purtroppo l’Italia è l’ultima fra le nazioni dell’Unione Europea a non aver ancora riconosciuto la Lingua dei Segni come vera lingua, insieme alla Grecia. E’ impossibile immaginare un riconoscimento di chi usa tale lingua se la Lingua in sé non è riconosciuta: eppure senza riconoscere che c’è Chi la usa, non riconosceremmo che c’è una Lingua vera e propria. Scusate il gioco di parole.

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In altro modo, non è possibile riconoscere le figure professionali legate a questo mondo se questo mondo non è fatto presente; senza riconoscimento della LIS, non c’è riconoscimento dell’interprete.

Non c’è riconoscimento della LIS senza riconoscimento delle persone che se ne servono: i Sordi.

Molti sono stati gli interventi di studiosi e ricercatori, sia sordi che udenti, e molte sono state le problematiche affrontate come l’ accessibilità al servizio d’interpretariato molte volte determinante in certe situazioni giuridiche o mediche.

L’obiettivo principale di un interprete è lasciare interagire Sordi e Udenti come se non fosse presente, prestare le sue orecchie al Sordo e prestare le sue mani all’ Udente per incontrarsi sul ponte della comunicazione.

@connieciocia

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