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L’incoronazione di Re Carlo III

L’incoronazione di Re Carlo III: prima di essere incoronato re ci sono una serie di passaggi pratici  e tradizionali.

Al momento della morte della Regina Elisabetta II, il trono è passato immediatamente e senza cerimonie all’erede, Carlo, l’ex principe di Galles.

Cerimonie formali

Si prevede che Carlo sarà ufficialmente proclamato re sabato 10 settembre 2022 al St James’s Palace di Londra, davanti a un corpo cerimoniale noto come Accession Council.
Accession Council è composto da membri del Privy Council, un gruppo di parlamentari di alto livello, passati e presenti, e alcuni alti funzionari pubblici, alti commissari del Commonwealth e il Lord Mayor di Londra.

In teoria possono partecipare più di 700 persone, ma dato il breve preavviso è probabile che il numero effettivo sia molto inferiore. All’ultimo Consiglio di adesione del 1952 parteciparono circa 200 persone.

Durante l’incontro, la morte della regina Elisabetta sarà annunciata dal Lord President of the Privy Council (attualmente Penny Mordaunt MP) e verrà letto ad alta voce un proclama.

La formulazione della proclamazione può cambiare, ma tradizionalmente è stata una serie di preghiere e promesse, lodando il precedente monarca e promettendo sostegno per quello nuovo.

Questa proclamazione successivamente è firmata da una serie di figure di spicco: il primo ministro, l’arcivescovo di Canterbury e il Lord Cancelliere.

Come per tutte queste cerimonie, ci sarà attenzione a ciò che potrebbe essere stato alterato, aggiunto o aggiornato, come segno di una nuova era.

L'incoronazione di Re Carlo III

La prima dichiarazione di re Carlo III

Il re partecipa a una seconda riunione del Consiglio di adesione, insieme al Consiglio privato. Questo non è un “giuramento” all’inizio del regno di un monarca britannico, ma una dichiarazione fatta dal nuovo re e farà un giuramento per preservare la Chiesa di Scozia. La dichiarazione è una tradizione che risale all’inizio del 18° secolo.

Dopo una fanfara di trombettieri, verrà fatto un proclama pubblico che dichiarerà Carlo come nuovo re. Questo sarà realizzato da un balcone sopra la corte del convento a St James’s Palace, da un funzionario noto come Garter King of Arms. Chiamerà: “God save the King”. E’ la prima volta dal 1952 verrà suonato l’inno nazionale con le parole “God Save the King”.

Saranno sparati colpi di pistola a Hyde Park, dalla Torre di Londra e dalle navi militari, e il proclama che annuncia Carlo come Re sarà letto a Edimburgo, Cardiff e Belfast.

L’incoronazione di Re Carlo III

Il culmine simbolico dell’adesione sarà l’incoronazione, quando Carlo sarà formalmente incoronato.

A causa della preparazione necessaria, è improbabile che l’incoronazione avvenga molto presto dopo l’ascesa al trono di Carlo.

Negli ultimi 900 anni l’incoronazione si è tenuta nell’Abbazia di Westminster: Guglielmo il Conquistatore è stato il primo monarca ad essere incoronato lì e Carlo sarà il 40°.

È un servizio religioso anglicano, svolto dall’arcivescovo di Canterbury, dove metterà la corona di Sant’Edoardo sulla testa di Carlo, una corona d’oro massiccio, risalente al 1661.

Questo è il fulcro dei gioielli della corona alla Torre di Londra ed è indossato dal monarca solo al momento dell’incoronazione stessa. La corona  pesa ben 2,23 kg.

L’incoronazione è un’occasione statale, a differenza dei matrimoni e proprio per questo  il governo paga per questa cerimonia e decide la lista degli invitati.

Il nuovo re presterà giuramento di incoronazione davanti al mondo che osserva. Durante questa elaborata cerimonia riceverà il globo e lo scettro come simboli del suo nuovo ruolo e l’arcivescovo di Canterbury gli porrà in testa la corona d’oro massiccio.

Carlo III è il Capo del Commonwealth

E’ diventato capo del Commonwealth, un’associazione di 56 paesi indipendenti e 2,4 miliardi di persone. Per 14 di questi paesi, oltre al Regno Unito, il re è capo di stato.
Questi paesi, conosciuti come i regni del Commonwealth, sono: Australia, Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Papua Nuova Guinea, San Cristoforo e Nevis, Santa Lucia, San Vincenzo e Grenadine, Nuova Zelanda, Salomone Isole, Tuvalu.

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