Sindrome di Smith-Lemli-Opitz
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Sindrome di Smith-Lemli-Opitz

Sindrome di Smith-Lemli-Opitz: cause e sintomi

Una coppia di futuri genitori ha come primo pensiero la salute del nascituro. Oggi, grazie a un test genetico preconcepimento, è possibile valutare il rischio riproduttivo della coppia, ovvero la probabilità di trasmettere al figlio una malattia genetica recessiva, come la sindrome di Smith-Lemli-Opez, ancora prima della gravidanza. 

La sindrome di Smith-Lemli-Opez è una patologia genetica autosomica recessiva, ovvero affinchè si manifesti la malattia è necessario avere ereditato il gene mutato da entrambi i genitori. Si manifesta con un’incidenza di 1 ogni 20.000/40.000 nati e, per questo, è anche una malattia rara.Sindrome di Smith-Lemli-Opitz

La Sindrome di Smith-Lemli-Opitz compare solitamente alla nascita, ed è dovuta alla mutazione del gene DHCR7.

Questa mutazione comporta una ridotta produzione dell’enzima 7DHC-reduttasi, che converte il 7 deidrocolesterolo (7DHC) in colesterolo e, di conseguenza, si ha una riduzione della sintesi del colesterolo. 

Il colesterolo ha una funzione importante sia a livello strutturale che metabolico: è un componente delle membrane cellulari, compresa la guaina mielinica, e serve per la sintesi degli ormoni steroidei (come il testosterone e il cortisolo), della vitamina D e degli acidi biliari1.

La malattia si manifesta con:

  • malformazioni multiple;
  • ritardo mentale;
  • disturbi comportamentali (quali sintomi autistici, iperattività, comportamento autolesionista e disturbi del sonno);
  • microcefalia;
  • dismorfismi facciali (palatoschisi o ugola bifida, narici anteverse, mento piccolo);
  • sindattilia del secondo e terzo dito del piede;
  • anomalie genitali nel maschio come il criptorchidismo;
  • ritardo di crescita.2,3

I pazienti più gravemente colpiti presentano malformazioni al cervello, al cuore, ai polmoni o anomalie gastrointestinali. Alcuni pazienti arrivano all’età adulta, ma la prognosi dipende dalla gravità dei sintomi.

La malattia viene diagnosticata tramite la valutazione dei livelli di 7DHC nel siero e nei tessuti e confermata tramite l’analisi molecolare. 

Il trattamento della sindrome SLO prevede la supplementazione di colesterolo tramite l’introduzione nella dieta di cibi che ne sono ricchi, come i tuorli d’uovo.

È in fase di sperimentazione, inoltre, un trattamento che associa la supplementazione di colesterolo con la simvastatina, che è in grado anche di impedire l’accumulo di 7DHC, e di arrivare fino al sistema nervoso centrale.

Dato l’elevato numero di malattie genetiche potenzialmente ereditabili, un esame genetico preconcepimento può essere utile per conoscere il proprio rischio riproduttivo.

Il test preconcepimento Igea indica la probabilità di avere figli affetti da una malattia genetica recessiva, anche rara.

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