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Cucina

Vini passito DOC italiani: il Vin Santo del Chianti 

Conosciuto come “perla dell’antichità”, il passito è il vino dolce per eccellenza, ideale per concludere il pasto. Si tratta di un prodotto ottenuto da uve di bacca rossa o bianca, dalla spiccata acidità e aromaticità, sottoposte ad appassimento. 

Tra i vini passiti DOC più importanti e rinomati d’Italia c’è il Vin Santo del Chianti. Si tratta di un vino classico simbolo della Toscana, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1996 e che rappresenta un prodotto antico, vero ed estremamente elegante. Per via di quest’ultima caratteristica, una bottiglia di questo eccezionale prodotto, come ad esempio un Vin Santo del Chianti 2006, rappresenta la soluzione ideale se si desidera festeggiare un’occasione importante.

La produzione

Il Vin Santo del Chianti viene prodotto nel Territorio del Chianti Classico (che comprende le province di Siena e Firenze) a partire da uve bianche (talvolta rosse). Tradizionalmente vengono utilizzate uve autoctone come il Trebbiano Toscano e la Malvasia Bianca lunga del Chianti (che devono essere presenti in una percentuale di almeno il 70%), che possono essere assemblate con altre uve, rigorosamente locali, come il San Colombano, il Canaiolo bianco o il Sangiovese, ma senza superare una percentuale massima del 30%. Queste uve, selezionate e raccolte manualmente, vengono poi sottoposte ad appassimento dai 3 ai 6 mesi: si tratta di una tecnica antica che, tramite un processo naturale di disidratazione degli acini dopo la raccolta (che può avvenire su graticci oppure con le uve appese a dei sostegni), permette di ottenere gradi più concentrati di zucchero e sostanze nutritive e di dare al vino profumi, colori ed elementi gustativi unici. I grappoli vengono poi spremuti e il mosto ottenuto viene introdotto in fusti di legno (“caratelli”) e lasciato fermentare per almeno 3 anni (4 anni per ottenere la versione “Riserva”) e poi affinato in bottiglia.

Caratteristiche e abbinamenti

Il Vin Santo del Chianti si presenta con una colorazione ambrata scura, con sfumature mogano e riflessi dorati. Al naso è ricco di aromi di frutta secca, con note di miele profumate e balsamiche, accompagnate dall’intensa aromaticità delle scorze candite di arancia e da un velo di albicocche secche e caramello. In bocca il sapore è dolce, armonico e vellutato, con differenti strati di gusto che si alternano dal secco all’amabile, mentre la sua gradazione alcolica complessiva deve essere del 16,00% vol. con discreta acidità. Come i vini passiti, anche il Vin Santo del Chianti è ideale in abbinamento a dessert (in particolare con i tipici cantucci toscani), alla pasticceria secca, al cioccolato e alla frutta secca, ma è anche perfetto con formaggi stagionati.

Curiosità sul Vin Santo del Chianti

Il Vin Santo del Chianti, secondo i vecchi racconti, deve il suo nome a un frate domenicano che, durante un concilio ecumenico avvenuto a Firenze nella metà del 1400, assaggiando questo vino esclamò “Hoc Xanthos est!”, che i partecipanti interpretarono come “un vino santo”. Già presente in epoca antica, durante il Settecento conobbe il suo periodo migliore, diffondendosi tra la popolazione locale e diventando non solo un prodotto che entrò a far parte della cultura toscana, ma in assoluto anche il vino della festa, da servire nelle occasioni speciali.

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