Lockdown drinking: sta diventando un problema
Lockdown drinking, un problema serio
Come sta cambiando il bere durante il periodo della pandemia? Se ci soffermiamo a pensare a come sono cambiate le abitudini giornaliere di una persona, come l’uso di alcool è stato inserito in questi cambiamenti?
Le persone sono costrette a stare tra quattro mura ormai da settimane con l’unica libertà di poter uscire per andare a fare la spesa. Questo ha avuto un impatto devastante sulla routine delle persone, sul loro umore, sulla loro motivazione. Persone che di solito usano lo sport, la socialità come strumenti per abbassare le proprie ansie, o migliorare il proprio umore depresso.
Oggi si ritrovano spoglie da tutto ciò e chissà che l’alcool non sia diventato qualcosa di più di un semplice “bicchiere” durante la cena o durante un aperitivo.
Nei vari paesi europei statistiche mostrano che l’uso di alcool è aumentato anche con l’utilizzo di app per la consegna a domicilio come “Wineapp”, “The wine list” ed altre.
Molte persone si trovano ad usare l’alcol come supporto emotivo, altri si dicono che lo usano per ammorbidire le loro resistenze; e altri ancora per anestetizzare emozioni negative.
Come viene utilizzato l’alcol ai tempi del coronavirus?
Chiusi in casa, tra quattro mura ci porta ad avere ancora maggiori frustrazioni e questo porta sicuramente ad una maggior possibilità che l’utilizzo dell’alcol sfugga di mano.
Diventa quindi importante essere più consapevoli di cosa ricopre l’utilizzo dell’alcol, del perchè ci avviciniamo ad un bicchiere di vino, se per un piacere, per una coccola, o per una necessità legata ad un voler trovare supporto in un momento così difficile.
Trovare alternative per alleviare queste frustrazioni, queste difficoltà, potrebbe essere un primo punto per poter gestire meglio l’utilizzo dell’alcol in questo periodo. Diventa importante avere una consapevolezza della quantità di alcol che si beve durante la giornata e magari utilizzare bicchieri più piccoli da cui bere!
Quali possono essere delle alternative a questo lockdown drinking?
Alcune idee rispetto alla possibilità di aiutarci a bere di meno, a bere meno assiduamente durante la settimana o a non bere per niente, potrebbero essere:
- scegliere 3 giorni nei quali non si berrà.
- organizzare durante la settimana delle attività dentro casa che possano distrarci, farci sentire attivi e ci distolgano dal desiderio di occupare il nostro tempo bevendo.
- organizzare momenti con la propria famiglia quando è in casa con noi, o utilizzando le piattaforma per ricreare situazioni di socialità e di condivisione come “serata film”, “serata gioco di società”
- passare più tempo per la cura personale
- meditare
- leggere
- cercare un hobby diverso
- riprendere in mano studi che si erano lasciati indietro
- scrivere un diario di bordo di questo momento storico della nostra vita
Ci sono però anche persone che hanno utilizzato questo momento per mettersi alla prova e quindi se venivano da un rapporto con l’alcol disfunzionale, hanno messo in atto un comportamento diverso e quindi si sono astenuti dal suo utilizzo.
Questo sicuramente è un comportamento adattivo più salutare, che porta ad emozioni anche qui, difficili da gestire a volte, o contenere, ma ci permette di vedere un aspetto forte e motivato di noi stessi.
Il lockdown come altre situazioni di stress elevato cerchiamo di domandarci, cosa ci può insegnare? Come volgiamo uscire da questo momento? Cosa ad oggi abbiamo già imparato e cosa possiamo ancora imparare o rafforzare della nostra persona dopo il lockdown?
Dare la colpa al lockdown per le nostre scelte non ci permette di poterle cambiare e quindi di sentire di avere il controllo su queste.
Per questo motivo ancora di più oggi ci dobbiamo sentire la responsabilità delle scelte che prendiamo come quella di prendere abitudini sbagliate in un momento difficile, come il bere, oppure costruirne di nuove ma funzionali.
Se pensiamo che stiamo vivendo l’alcol in modo disfunzionale, diventa importante chiedere aiuto; sia alle persone vicine che a dei professionisti, sia che si tratti solo di un atteggiamento che già di una dipendenza.
In un momento come questo ancora di più il ruolo di psicologi, psichiatri e medici hanno un importanza aggiunta. Come le persone che amiamo e che ci amano.
L’importante è non vergognarsi di chiedere aiuto e di chiedere sostegno!
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Daria Russo