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Lifestyle

Marco Pistidda: fondatore della Bonga Surf School

Marco Pistidda, nella sua scuola, trasmette ai bambini con autismo la passione per il surf

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Marco Pistidda a 360 gradi: campione italiano di Surf, conosciuto come Il Bonga, nella sua scuola  condivide e infonde la passione del Surf a bambini e adulti. Amante degli animali, ambientalista, Marco Pistidda ha un profondo legame con la Natura.

Marco, quando ti vediamo tra le onde, sembri una creatura marina: che cosa rappresenta per te il surf? Cosa provi quando cavalchi un’onda?

Il surf è libertà, passione, divertimento, condivisione. Un modo di vivere intimamente il mare, uno stile di vita. Il surf è una via di fuga dal mondo che scorre troppo veloce, con frenesia, alla ricerca di cosa non si sa. Il surf rigenera l’anima e ricarica il corpo. Surfare per me significa stare nel qui e ora, godersi ogni attimo immerso in una dimensione in cui tutto si ferma assecondando un liquido in costante movimento all’interno di un contesto naturale.

Ci racconti come hai iniziato e come si è evoluto il tuo percorso nel surf, che ti ha portato a fondare una vera e propria scuola, la BONGA SURF SCHOOL?

Avevo 16 anni. Riuscii a farmi accettare da una piccola tribù di surfisti che custodiva la baia di Porto Ferro. Ero l’ultimo arrivato. Imparavo molto facilmente l’arte del cavalcare le onde, mi veniva naturale. Osservavo e assimilavo molto bene i movimenti dei veterani. Non tardai a competere a livello agonistico partendo dai regionali fino ad approdare ai mondiali in Portogallo. Il surf mi faceva stare bene così decisi di condividere tutto questo con tutte le persone. Oggi la Bonga surf School compie 10 anni e ha creato progetti unici in Italia.

Marco, nella tua scuola tieni anche corsi per bambine e bambini con autismo: com’è nato questo progetto e quali sono i benefici che possono loro derivare da uno sport come il surf?

Senza dubbio il progetto più bello di quest’anno! Nella nostra realtà abbiamo sempre avuto l’opportunità di trasmettere la nostra passione a bambine e bambini con autismo attraverso progetti scuola, la UISP o semplicemente a famiglie che decidevano di far praticare sport outdoor ai loro figli. I risultati nel brevissimo periodo erano sorprendenti. Così abbiamo deciso di creare un progetto mirato e adattato, per le bambine, i bambini e le loro famiglie. Nel brevissimo termine i nostri piccoli surfisti abbandonavo timori e paure, irrequietezza e ansia, dedicandosi totalmente al gioco e a scivolare sulle onde inondando la baia di urla di felicità e sorrisi. Nel medio periodo abbiamo potuto riscontrare grossi miglioramenti dal punto di vista motorio, delle abilità sociali e funzioni esecutive. Il surf per me è stata una terapia, lo è tutt’ora e lo è per tutti.

Un argomento a me molto caro è il rapporto con gli animali: l’empatia che trasmetti nei tuoi social verso di loro è straordinaria. Da dove nasce questo amore?

I miei genitori mi hanno insegnato fin da piccolo il rispetto verso qualsiasi forma di vita, a difendere i più deboli e a prendermene cura. Mi hanno educato all’empatia, alla gentilezza. Credo proprio che l’amore verso gli animali abbia sempre fatto parte di me fin da piccolo grazie anche a tutto l’amore che ho respirato fin dai primi giorni di vita.

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Nei tuoi social promuovi l’importanza del rispetto verso l’ambiente che ci circonda, organizzando anche giornate di pulizia della spiaggia. Ce ne vuoi parlare?

In un’epoca come questa in cui il nostro pianeta è in ginocchio , credo sia arrivato il momento di darsi una svegliata e agire. Non basta solo mettere like su FB o firmare petizioni per creare il cambiamento. Attraverso piccoli gesti quotidiani ognuno di noi può cambiare le cose e soprattutto dare l’esempio. Educare le nuove generazioni al rispetto verso l’ambiente, verso la natura e tutti gli esseri viventi è fondamentale per trasmettere valori e creare strumenti necessari per il futuro. Le pulizie delle spiaggia che organizziamo periodicamente non solo servono per dare respiro e decoro alla nostra amata baia ma anche a creare consapevolezza ai nostri figli che un domani si ritroveranno a gestire questo mondo. Sono momenti di aggregazione e condivisione.

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Marco la tua alimentazione è vegana e, nonostante gli stereotipi che da sempre sono legati al mondo dello sport, ovvero che per costruire i muscoli sia necessario nutrirsi di proteine animali, sfoderi un fisico “da paura”! Hai voglia di sfatare lo stigma che da sempre devono sopportare i vegani in tema di sport, muscoli e alimentazione?

In giro sento tante “eresie” legate a questo argomento ma allo stesso tempo lo capisco. Mangiare proteine animali fa parte della nostra cultura. Fin da piccoli ci abiutuano a mangiare carne e derivati con la convinzione che non possiamo farne a meno, in quanto poi potremmo risentirne in termini di salute, come la mancanza di vitamine ed elementi essenziali per il nostro organismo.

Frasi come

“ma da dove prendi le proteine? Come fai con la forza? Capisco vegetariano ma vegano è troppo. E’ esagerato!”

o ancora

” il mio corpo richiede la carne, non posso fare a meno del formaggio.. “

sono frasi che chi segue questo stile di vita sente costantemente. Io ho mangiato carne per anni quindi conosco bene alcune dinamiche. Allo stesso modo posso dire che da quando seguo un’alimentazione vegana sto meglio in tutti i sensi ed è la scelta più bella che potessi fare. Dal punto di vista sportivo la mia performace è migliorata in fatto di forza, resistenza, concentrazione. In termini di riposo ho regolarizzato il mio ciclo. Le mie analisi sono perfette. Ma soprattutto da amante degli animali ho allineato le mie idee alle azioni e questo mi fa sentire bene . Mi sento un uomo libero. E’ appurato che seguire un’alimentazione vegetale bilanciata è più sano e sostenibile per l’ambiente. Lo dice la scienza. Chi nega tutto questo si può realmente dire che ha il prosciutto negli occhi, e nelle orecchie!

Ultima domanda, che ti avranno posto un sacco di volte: all’anagrafe sei Marco Pistidda, ma per tutti noi che ti abbiamo conosciuto sui social tu sei IL BONGA. Ci racconti il suo significato?

Si! E’ una domanda che mi fanno sempre! Gregory (Bonga) Perkins è un surfista hawaiiano al quale mi sono sempre ispirato che ha influenzato moltissimo il mio modo di surfare. Atleta aggressivo e potente sulle onde con una personalità carismatica ha segnato un’epoca nel panorama del surf mondiale vincendo vari titoli internazionali e creando un vero e proprio stile. Inutile dirti il mio orgoglio quando gli amici hanno iniziato a chiamarmi così!

Carla Zanutto

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