Adriana Lecouvreur di Cilea film-opera per il Teatro Comunale di Bologna
Adriana Lecouvreur di Cilea film-opera per il Teatro Comunale di Bologna, che invita tutti all’inaugurazione della nuova stagione su Rai 5
Quanto ci manca andare all’Opera, a Teatro, al Cinema? Quanto ci mancano le arti performative?
Così succede che, insieme alla ricca offerta di streaming, il Teatro Comunale di Bologna si fa eclettico protagonista di un progetto unico, trasformandosi in un vero e proprio set cinematografico mettendo in scena, con la collaborazione di Rai Cultura, il film-opera Adriana Lecouvreur.
Il capolavoro di Francesco Cilea, opera omaggio al teatro per antonomasia, originariamente previsto lo scorso maggio ma sospeso a causa dell’emergenza sanitaria; registrato a porte chiuse e trasmesso in prima visione su Rai5 questa sera alle 21.15, inaugurando così in maniera inedita la stagione 2021 del Bibiena.
La direzione musicale di questo nuovo allestimento è affidata ad Asher Fisch; mentre il progetto registico, declinato nella versione film-opera, è firmato da Rosetta Cucchi, affiancata da Arnalda Canali per la regia televisiva.
Si tratta di una nuova produzione teatrale progettata per la tv, un’idea non necessariamente dettata dalla pandemia ma che in questa situazione ha trovato nuove ragioni di sperimentazione.
“Da seguire con attenzione”- commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, e continua “la stessa opera con una doppia regia e un doppio esito: oggi una produzione televisiva, domani, a epidemia sotto controllo, visibile a teatro”.
L’Adriana Lecouvreur venne rappresentata per la prima volta al Teatro Lirico di Milano il 6 novembre 1902. Cilea e il librettista Arturo Colautti trassero il soggetto dell’opera dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé; che a loro volta si ispirarono alla figura storica di Adrienne Couvreur, la celebre attrice teatrale francese che nel Settecento rivoluzionò il modo di recitare ricercando un’espressività più naturale.
“I quattro atti dell’opera diventano quattro spaccati di epoche diverse, con le muse che hanno ispirato il proprio tempo” spiega la regista Rosetta Cucchi, direttore artistico del Wexford Festival Opera –.
Un omaggio al teatro e al cinema che si trasforma in un film per la televisione. Protagonista in un doppio debutto, nel ruolo del titolo e nella Sala Bibiena, è il soprano lettone Kristine Opolais protagonista quest’anno dello spettacolo “A riveder le stelle” che ha sostituito la prima della Scala e regolare ospite di teatri quali il Metropolitan Opera di New York, la Royal Opera House di Londra e la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera.
Insieme a lei un cast di assoluto livello con Luciano Ganci nella parte di Maurizio, Veronica Simeoni in quelli della Principessa di Bouillon e Nicola Alaimo nei panni di Michonnet. Completano la compagine vocale: Romano Dal Zovo (Principe di Bouillon), Gianluca Sorrentino (L’abate di Chazeuil), Elena Borin (Mad.lla Jouvenot), Aloisa Aisemberg (Mad.lla Dangeville), Luca Gallo (Quinault) e Stefano Consolini (Poisson).
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Comunale torna l’israeliano Asher Fisch, Direttore principale della West Australian Symphony Orchestra di Perth.
Dopo aver diretto il Fidelio di Beethoven nel 2019 e ancora più recentemente i concerti della riapertura del teatro negli scorsi mesi e quelli a porte chiuse trasmessi in streaming su YouTube. Come di consueto, il Coro è istruito da Alberto Malazzi.
«In un momento difficile e incerto per la vita dei teatri come quello che stiamo attraversando. – dice il Sovrintendente del Comunale di Bologna Fulvio Macciardi – La sfida è quella di trovare soluzioni percorribili e sicure, mantenendo alta la qualità della proposta artistica. Fondamentale diventa allora la collaborazione con la Rai, e in particolare con Rai Cultura, che ci permette di produrre un nuovo spettacolo con la formula del film-opera, e di portarlo in tutta Italia su Rai5. Il titolo non è scelto certo a caso: il primo atto dell’Adriana Lecouvreur pensata da Rosetta Cucchi è ambientato ai tempi della grande attrice, quel Settecento che ha visto nascere il nostro splendido teatro progettato dal Bibiena, che diventa lo sfondo ideale, anche fuori dal palcoscenico, per le riprese televisive».
Assente dalla programmazione del Comunale da ventotto anni, il capolavoro che consacrò Cilea come uno dei più importanti compositori del panorama italiano a cavallo fra Otto e Novecento; è proposto con scene, costumi e luci firmati rispettivamente da Tiziano Santi, Claudia Pernigotti e Daniele Naldi. Cura le coreografie Luisa Baldinetti e i video Roberto Recchia.
Nella storia del Comunale di Bologna le traversie amorose dell’eroina di Cilea sono state messe in scena con grandi interpreti del Novecento nel ruolo del titolo: Magda Olivero nel 1956, Raina Kabaivanska nel 1982, Mirella Freni nel 1988 e, per l’ultima volta, nel 1993.
Mettetevi comodi dunque: stasera si va a Teatro!
Lo spettacolo rimane on line su Ray Play.
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