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Anna Magnani: la storia di un mito senza fine

Anna Magnani è nata a Roma il 7 marzo 1908.

Era la figlia illegittima di Marina Magnani e un padre sconosciuto. Cresciuta in povertà dalla nonna materna a Roma dopo che sua madre l’ha lasciata.

Anna si è fatta strada attraverso l‘Accademia d’arte drammatica di Roma cantando in cabaret e discoteche, quindi ha iniziato a girare la campagna con piccole compagnie di repertorio.

Sebbene abbia avuto un piccolo ruolo in un film muto alla fine degli anni ’20, non era conosciuta come attrice cinematografica fino a Teresa Venerdì nel 1941, diretta da Vittorio De Sica.anna magnani

Il suo film di svolta è Roma città aperta nel 1945 di Roberto Rossellini, considerato come il primo film neorealista italiano di successo commerciale degli anni del dopoguerra e quello che le è valso una reputazione internazionale.

Da quel momento in poi, non ha smesso di lavorare nel cinema e in televisione, vincendo un Academy Award per la sua interpretazione nella versione cinematografica de La rosa tatuata di Tennessee Williams nel 1955.

Ha lavorato con tutti i principali registi italiani degli anni ’50, ’60 e ’70.

“Anna Magnani ha incarnato la figura femminile che ha dato agli italiani un motivo d’orgoglio.” Federico Fellini

Il suo ultimo film nel 1972  è stato Roma di Federico Fellini. Morì nella sua nativa Roma di cancro al pancreas l’anno successivo all’età di 65 anni.

Con il film La rosa tatuata ha vinto nel 1956 un Oscar alla miglior attrice protagonista, la prima attrice straniera a ricevere il premio.

Inoltre Magnani ha inoltre vinto nella sua carriera due David di Donatello, cinque Nastri d’argento, un Globo d’oro, un Golden Globe, un BAFTA, due National Board of Review; ma anche un New York Film Critics Circle Award, una Coppa Volpi a Venezia e un Orso d’argento a Berlino.anna magnani

Alcuni film da vedere assolutamente sono: L’onorevole Angelina del 1947 per la regia di Luigi Zampa, Vulcano (1950),Bellissima (1951),Selvaggio E’ Il Vento nel 1958, Nella Città L’Inferno (1959) e infine Mamma Roma (1962).

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