Il Body Shaming è una vera e propria forma di bullismo che prende di mira la forma fisica.

Body Shaming significa  giudicare e schernire prendendo di mira l’aspetto fisico delle persona (soprattutto donne) in particolare attraverso web e social media.

La tendenza dilagante del giorno d’oggi è sicuramente quella del confronto con i modelli proposti dai social, diventando così dei veri e propri giudici sia di noi stessi che degli altri.

Queste dinamiche negative dilaganti in rete conducono a problematiche molto gravi soprattutto tra le adolescenti che spesso ne sono vittima.

Sono infatti spesso le più giovani a provare un vero e prorio disagio per il proprio corpo e per la propria immagine.

Il Body Shaming va combattuto come il bullismo. Non è la nostra immagine a fare di noi ciò che realmente siamo.

Ci tengo a sottolineare che quando si parla di Body Shaming non ci riferisce ad una mera questione di peso, ma al non sentirsi a proprio agio nelle proprie forme, al sentirsi continuamente giudicati perchè non rispondenti ai canoni fisici che la società di oggi ci impone.

Il caso Chiara Ferragni

Quest’estate anche la nota influencer Chiara Ferragni si è schierata contro il body shming durante il weekend a Ibiza per suo addio al nubilato, a conclusione del quale è apparso un articolo in cui le sue amiche venivano definite “rotonde“.

Dopo la pubblica denuncia da parte dell’imprenditrice, la testa giornalistica ha cambiato l’aggettivo da “rotonde” in “atletiche” senza però riuscire a placare ire e polemiche.

A sostegno della fashion blogger sono subito accorsi i suoi milioni di followers che hanno condiviso il suo hastag #bodyshamingisforlosers.

La Ferragni scrive: “Penso sia disgustoso lanciare un messaggio del genere, specialmente quando tantissime donne e ragazze hanno problemi con il loro corpo e la loro autostima. Essendo io un modello per tantissime di loro ho sempre provato a condividere messaggi in grado di diffondere confidenza e autostima“.

Ricordiamoci sempre che la perfezione non esiste e che il bello sta proprio nelle nostre diversità.

Federica Donati