Bonus baby sitting e asilo nido: cosa sono e come usufruirne
Bonus baby sitting e asilo nido: introdotti dalla legge n.92 del 2012 (cd. Riforma Fornero)
Si tratta di contributi (c.d. voucher) che possono essere richiesti al termine del congedo di maternità; utilizzabili per il pagamento di una baby sitter o della retta dell’asilo nido, qualora le madri lavoratrici non intendano usufruire del congedo parentale.
Con c.d. bonus baby sitting e asilo nido, si potrà ottenere un aiuto economico utile per affrontare sia le spese che derivano dalla nascita di un figlio, che la difficoltà del rientro al lavoro.
La misura è stata finanziata nuovamente, tramite la una proroga inserita nella Legge di Stabilità del 2016.
Questi voucher del valore di 600 euro mensili sono delle prestazioni Inps alternative al congedo parentale e possono essere richiesti, per un massimo di 6 mesi, negli 11 mesi successivi al congedo di maternità.
Hanno facoltà di ricevere tali agevolazioni
- le madri lavoratrici dipendenti i cui figli siano già nati
- le madri anche adottive o affidatarie i cui figli siano già entrati in famiglia.
- e lavoratrici iscritte alla Gestione Separata dell’Inps, come le professioniste senza cassa o le collaboratrici a progetto le quali, tuttavia, hanno diritto ai bonus baby sitting e asilo nido per un massimo di 3 mesi e per un totale di 1.800,00 euro.
I contributi non possono invece essere richiesti
- dalle madri pensionate;
- dalle lavoratrici dipendenti pubbliche;
- da quelle autonome iscritte ad altra gestione
- dalle lavoratrici che risultano esentate totalmente dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati convenzionati.
Non possono ricevere il contributo nemmeno le lavoratrici che usufruiscono dei benefici del Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità, mentre quelle part-time usufruiscono dei benefici in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa.
Per ottenere il bonus baby sitting e asilo nido, è necessario inoltrare la domanda all’INPS per via telematica. Nella domanda sarà necessario indicare se si intende ricevere i voucher per pagare la baby sitter o per il pagamento dell’asilo, avendo riguardo ad indicare il numero di mensilità richieste, con conseguente riduzione di altrettante mensilità di congedo parentale. Si dovrà altresì dichiarare di aver presentato la dichiarazione ISEE conforme alla vigente normativa.
Per poter ritirare i Voucher sarà quindi necessario recarsi presso la sede provinciale Inps territorialmente competente in base alla residenza o al domicilio temporaneo dichiarato nella domanda.
I voucher verranno quindi erogati in maniera differente a seconda della tipologia di agevolazione scelta.
La madre, prima di consegnare i buoni per pagare le prestazioni della baby-sitter dovrà provvedere a tutti gli adempimenti connessi all’utilizzo del cosiddetto lavoro occasionale accessorio, avendo riguardo di indicare il proprio codice fiscale, quello della prestatrice, il luogo di svolgimento dell’attività e le date presunte di inizio e di fine del lavoro.
A prestazione effettuata la madre consegnerà i voucher intestati, compilati e firmati alla baby sitter, la quale potrà riscuotere il corrispettivo dei buoni presso qualsiasi ufficio postale entro 24 mesi dalla data di emissione del voucher.
I bonus per gli asili (pubblici o privati accreditati) verranno invece erogati, attraverso il pagamento diretto alla struttura prescelta (tra quelle disponibili in apposito elenco predisposto dall’Inps) che dovrà esibire la documentazione attestante l’effettiva fruizione del servizio.