Come io imparo, vivere (con) l’ Autismo

Ultimamente abbiamo parlato  di Sordità e di Dislessia, alcuni deficit che colpiscono i  bimbi; ma oggi ci dedichiamo all’Autismo di cui, ahimè, si sa ancora troppo poco e che viene affrontata male dalle famiglie e dai pazienti.

Cerchiamo insieme di saperne di più …
E’ un handicap che coinvolge diverse zone cerebrali, dovuta molto probabilmente a un arresto dello sviluppo cerebrale precoce durante la gravidanza.
Tuttavia non è ancora stata trovata una causa certa a cui si possa ricondurre la malattia nè tantomeno esiste una cura a cui sottoporsi per guarire: è un disturbo pervasivo dello sviluppo che perdura per tutta la vita, con sintomi più o meno gravi.
Si manifesta certamente entro il terzo anno di età con deficit nella comunicazione e nell’interazione sociale, il sintomo più evidente è il continuo isolamento, ma anche:
– difficoltà a stare con altri bambini
– impressione di sordità o difficoltà visive
– difficoltà di apprendimento
– incoscienza per i pericoli reali
– opposizione ai cambiamenti
– mancanza dei sorriso e della mimica
– iperattività fisica accentuata
– non guarda negli occhi
– attaccamento inappropriato agli oggetti
– ruota gli oggetti
– persevera in giochi strani
– atteggiamento fisico rigido

Ovvio che tali sintomi non sono universali e che possono manifestarsi in modo  più o meno grave, ma è opportuno un controllo diagnostico nel caso si noti la presenza di sette o più di questi.
Chi è affetto da Autismo ha spesso risposte anomale ai suoni e in generale agli stimoli sensoriali, per questo molti non sentono il dolore e non apprezzano gli abbracci, a volte anche con reazioni violente ed esagerate che spesso sono l’unico modo che hanno per contattare ciò che c’è al mondo, al di fuori di se stessi.
Attualmente vengono proposti dai medici interventi educativi/comportamentali che sebbene non curino l’Autismo permettono un miglioramento sostanziale.

@connieciocia