il metodo analogico bortolato
Cultura

Il metodo analogico Bortolato

Il metodo analogico Bortolato è un approccio che valorizza le capacità naturali di ogni bambino.

Il metodo analogico Bortolato prende il nome dal suo ideatore: Camillo Bortolato.

Camillo Bortolato è un insegnate di scuola primaria e pedagogista. Ha oltre 40 anni di esperienza alle spalle in cui ha visto diffondere il suo metodo grazie al contributo di numerosi insegnanti che lo hanno sperimentato nelle proprie classi.

Metodo Analogico perchè:

E’ il modo più naturale di apprendere mediante metafore e analogie, come fanno i bambini che nella loro genialità imparano a giocare, a parlare o usare il computer ancor prima degli adulti.

Il metodo analogico si presenta come un’alternativa alla didattica tradizionale.

Come?

Facendo affidare il bambino alla percezione a colpo d’occhio, allo sguardo d’insieme, alla analogia e all’uso di immagini e strumenti che vanno a garantire un apprendimento efficace. D’altronde il bambino prima osserva un’azione e poi la ripete. In questo caso prima vede e poi riflette.

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Età per il metodo analogico

Questo metodo può partire dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia fino all’ultimo anno della scuola primaria.

Come molti insegnanti si prestano ad usare questo nuovo metodo, molti altri rimangono però tradizionalisti. Come fare allora se un genitore vorrebbe approcciarsi a questo nuovo metodo? Bisogna dire che è sconsigliato mettere di fronte al bambino due metodi diversi tra loro perché lo manderebbero soltanto in confusione. Ma se il genitore lo affrontasse come un semplice supporto di approfondimento, allora potrebbe essere utile per far comprendere quei concetti che non sono ancora stati compresi.

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Il metodo si basa su tre livelli dell’apprendimento

Il maestro paragona il percorso, che attende un bambino che si iscrive in prima elementare, alla scalata di una montagna. Un viaggio apparentemente molto faticoso a cui però i più piccoli si avvicinano con entusiasmo e curiosità.

La scalata della montagna si articola su tre livelli:

  • l’ambito semantico, il mondo delle cose: è il campo dell’intuizione, incentrato sulla quantità, che si percepisce con gli occhi e che si può riconoscere e manipolare;
  • l’ambito lessicale, il mondo delle parole: si associa un nome alle quantità, i numeri cominciano ad essere detti, letti e scritti;
  • e infine l’ambito sintattico: è la fase di complessità maggiore, in cui si riesce ad organizzare le quantità secondo diversi ordini di grandezza.

Il metodo analogico è così la dissoluzione del castello di idee che costituisce attualmente la didattica nelle scuole, senza accanirsi troppo nei concetti e nelle spiegazioni orali.

Questo metodo va ad amplificare l’intuizione del bambino che arriva nel momento in cui si sciolgono ansia e dramma per lo studiare o pensare troppo ai concetti.

Il metodo analogico è comprendere senza parlare perché quando si condividono le finalità avviene come uno scambio di pensieri tra insegnante e alunno (..) e allora la comprensione arriva come una felice sorpresa.

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