alfabeto mobile
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Il metodo Montessori: l’alfabeto mobile

Alfabeto mobile un gioco per imparare

Il metodo educativo ideato dalla Montessori, oramai un secolo fa, non risulta sempre di facile attuazione.

Anche  i materiali necessari si riescono a reperire con qualche difficoltà e a prezzi abbastanza elevati.

Perché quindi non dedicare il nostro tempo e la nostra manualità alla loro creazione?

Dobbiamo però ricordare sempre che il bambino deve sentirsi libero nelle sue attività, attratto dai giochi semplicemente dalla propria curiosità! Quindi nessun compito, nessun voto e nessun obbligo va posto. Mai!

Alfabeto mobile è un semplicissimo strumento con il quale incuriosire il vostro piccolo alla scrittura.

Procuratevi del cartone grezzo, del nastro adesivo, della colla vinilica, cartoncini rossi e blu ed un telo adesivo trasparente.

Seguendo l’alfabeto iniziate a tracciare sui cartoncini, alternando i colori blu e rosso, le lettere in corsivo. Fatto questo potete plastificarle e poi ritagliarle.

Ora con il cartone grezzo non vi resta altro da fare che costruire un casellario dove riporre le lettere in ordine alfabetico.

“Il bambino non è un vaso che dobbiamo riempire ma una sorgente che dobbiamo lasciar sgorgare“ – Maria Montessori

Consiglio che mi permetto di incollare un’esemplare di ogni lettera sulla base del casellario di modo da tenerle sempre ordinate, poi di fare più esemplari per ogni carattere.

L’insegnamento procede secondo tre stadi di avvicinamento.

Il primo stadio , quello tattile e visivo consiste nell’insegnare al bambino la forma della lettera associandola al suono che ha. Così facendo insegnamo al piccolo a percorrere i margini del carattere con le dita cosi da permettergli il riconoscimento dell’errore.

Via via con l’esperienza vedrete crescere la soddisfazione e l’abilità della vostra creatura che, se stimolato a modo, si eserciterà anche ad occhi chiusi.

Attenzione però, i bambini troppo grandi, dai 5 anni in su, non sono attratti spesso da questa attività e hanno mostrato  difficoltà. Il segreto sta nell’affrontare l’alfabeto mobile con bimbi relativamente piccoli, dai 3 anni  prima se si sentono pronti.

A questa età invece non muovono la mano dietro l’immagine visiva che richiama interesse, guidati dai sensi, ma sarà la sensazione tattile a condurre la mano del bambino a tracciare quel movimento, che poi si fisserà con la memoria muscolare, la memoria più forte e attenta, immediata.

Allenarsi in questo richiede pazienza.

Nella seconda fase domandiamo la lettera al piccolo che si è già addestrato nella prima fase. Lui dovrà indicarla o porgerla.

Se però non la riconoscerà allora non facciamo notare l’errore ma riprendiamo un altro giorno.

Arriva poi la terza fase del linguaggio. Il bambino deve essere stimolato a pronunciare ogni singola lettera.

“Quando  pronuncia i suoni delle consonanti prova un evidente piacere: è per lui una novità quella serie di suoni così vari e più noti, i quali nascono presentando un segno enigmatico, com’è la lettera alfabetica. Ciò ha del mistero, e provoca un indicibile interesse.”

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