Le migliori specialità emiliane
Ecco alcune delle specialità emiliane che devi provare quando visiti l’Emilia Romagna
Una delle specialità emiliane più famose al mondo sicuramente sono le lasagne
Sfoglie di pasta all’uovo verdi, ottenute grazie all’aggiunta di spinaci nell’impasto, ragù, burro e besciamella.
Tortellini o Cappelletti
I tortellini sono fatti con pasta all’uovo ripiena di lombo di maiale, mortadella di Bologna, prosciutto crudo, parmigiano Reggiano, uova e noce moscata, sono tipici della zone di Castelfranco Emilia e la loro forma è ispirata, secondo una leggenda, all’ombelico della dea Venere.
I cappelletti, come si può intuire, ricordano la forma dei cappelli che si indossavano nel Medioevo, tutta la Romagna si contende la loro maternità, sono contraddistinti da una sfoglia più sottile e sono ripieni di frullato di carni bovine o suine, uova e verdure.
Le tagliatelle al ragù
Gli ingredienti della ricetta ufficiale del ragù bolognese che nel 1982 l’Accademia italiana della cucina ha depositato alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna sono: polpa di manzo macinata grossa, pancetta di maiale, carota gialla, costa di sedano, cipolla, burro, passata di pomodoro o pomodori pelati, mezzo bicchiere di vino rosso, un bicchiere di latte intero, brodo, sale e pepe
Le crescentine
La crescentina modenese ha origini antiche: la cottura tradizionale avveniva impilando la pasta su dischi di terracotta arroventati nel camino e alternandoli a foglie di castagno o di noce per separare l’impasto dalla terracotta, aromatizzarlo e tenerlo pulito dalla cenere. Le crescentine si mangiano da sole o si usano per accompagnare salumi e formaggi tipici.
Lo squacquerone
Lo squacquerone è infatti un formaggio morbido, vellutato, privo di crosta, perfetto per essere spalmato.
Gnocco fritto o torta fritta
In questo caso l’unica differenza sta nel nome e nella provenienza. In entrambi i casi si tratta di pasta fritta preparata con strutto, farina, sale, acqua e lievito, che accompagna formaggi e salumi tipici; viene chiamato gnocco fritto nelle zone di Modena e Reggio Emilia, e torta fritta a Parma, poiché in origine veniva servita con lo zucchero a velo a fine pasto.
La piadina
Nelle zone nord e centrali della Romagna è più spessa, verso sud, nel riminese per esempio è più sottile. Le sue caratteristiche sono la preparazione su piastre di metallo o su pietre refrattarie.
La ricetta originale prevede lo strutto.
I tortelli verdi
Nella zona parmense e in quella reggiana si possono gustare i tortelli verdi, ovvero ravioloni di pasta all’uovo ripieni di formaggio, ricotta, spinaci o bietole. Hanno origini che risalgono al Basso Medioevo e vengono serviti con abbondante burro e parmigiano.
Pisarei e faśö
Si tratta di un gustosissimo piatto tipico della zona di Piacenza che ha origini contadine. I pisarei vengono preparati con acqua, farina e pane secco grattugiato, vengono uniti ai fagioli borlotti e alla salsa di pomodoro, e insaporiti con salsiccia e un cucchiaio di lardo.
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