LE OSMIZE
LE OSMIZE: una tradizione triestina
Da triestina non potevo non condividere con voi una realtร della mia cittร che mi รจ molto cara:”LE OSMIZE”.
La parola “OSMIZA” deriva da quella slovena “osem” che vuol dire otto; otto era infatti il numero di giorni concesso, ai tempi dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, per vendere il sovrappiu’ di quello che i contadini avevano prodotto.
La loro origine risale , quando lโimperatore Giuseppe II dโAsburgo, emanรฒ un editto con cui consentiva ai contadini la vendita a terzi dei prodotti di propria produzione.
Le abitazioni interessate dovevano esporre una frasca.
Ancora oggi contraddistingue queste attivitร e, mediante apposite frecce, fornisce agli avventori indicazioni su come raggiungerle.
Per trovare un’osmiza aperta bisogna salire sul Carso e seguire le “frasche” ovvero rami di edera appesi agli incroci delle strade che,con una freccia,indicano la direzione da seguire.
Oggi le osmize sono un luogo dove ogni triestino doc, si ritrova per mangiare e bere prodotti che sono assolutamente a Km 0!
I contadini ciclicamente aprono le loro cantine, i loro cortili o i loro giardini e vendono i loro prodotti:salumi, uova, formaggi, vino.
Alcune sono piรน spartane, altre piรน raffinate, alcune sono affacciate sul mare, altre immerse nel verde del Carso,ma lo spirito di convivialitร รจ per tutte lo stesso.
Se passate da queste parti fate un giretto per le strade del Carso e occhio alle “frasche”!




