Love, sex & web
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Love, sex & web un libro di Rossella Dolce, Marvi Santamaria e Fiorenzo Pilla

Love, sex & web un libro di Rossella Dolce, Marvi Santamaria e Fiorenzo PillaLove, sex & web

A volte si ha bisogno di un modo semplice e leggero per avvicinarci ad un tema che sta prendendo sempre più piede nella vita di oggi giorno. Nel saggio “Love, sex, web” ci viene offerta una prospettiva su questo nuovo modo di relazionarci con il sesso e l’amore.

Gli autori analizzano i cambiamenti del nostro modo di relazionarci online offrendoci una panoramica su sesso e amore nell’universo digitale.

In modo semplice e psicoeducativo allo stesso tempo ci portano a riflettere su quanto oggi la tecnologia sia diventata parte integrante delle nostre vite, dei nostri comportamenti e delle nostre azioni.

L’utilizzo costante di strumenti come lo smartphone ha portato a dei cambiamenti nelle nostre interazioni sociali senza che ce ne rendessimo conto a pieno.

Quando pensiamo ad uno smartphone pensiamo ad un oggetto. Un qualcosa che si compra in un negozio, proprio come tutte le cose che compriamo per un nostro bisogno o per un nostro capriccio.

Ma la riflessione che ci porta a fare questa lettura sta proprio nel vedere questo strumento come un qualcosa di più di un semplice oggetto; ma di un potente mezzo che ci porta da una realtà fisica ad una virtuale.

L’unione di diverse menti e diverse penne nella stesura di questo saggio, come Santamaria con la mente esperta del mondo digitale, e Pilla che invece lavora nel mondo dell’analysis e Dolce con il suo aspetto psicologico, ha fatto si che si venisse a creare un percorso legato a quello che è stato il punto di partenza di questi comportamenti da quando l’essere umano e’ entrato in contatto con questo strumento ad oggi.

Leggere le percentuali di quante persone utilizzano le dating app ci fa riflettere sul fatto che considerarle l’ultima spiaggia per coloro che non sono riusciti a conoscere un partner in modo diverso non so quanto sia realistico.  Eppure come molti stigma, in Italia sembra ancora difficile accettare il fatto che ci sia un elemento funzionale all’utilizzo di queste app.

Spesso mi sono ritrovata io stessa a parlarne con i miei pazienti in terapia, vedendo tali app come una palestra per poter scoprirsi, divertirsi e chissà anche innamorarsi.

Infatti per quanto il telefono possa avere un lato buio, se usato nel modo corretto e non come strumento di isolamento ha sicuramente un aspetto di congiungimento verso l’altro, verso il resto del mondo.

Ed è qui che esce fuori il problema, quando si parla e si pensa al “modo corretto” dell’utilizzo di tale strumento, in quanto proprio la modalità di utilizzo ne delinea la disfunzionalità.

Sarebbe interessante offrire dei percorsi formativi sul mondo digitale, affettivo e sessuale per aiutarlo a comprendere quali sono le abitudini da portare avanti legate al mondo digitale, sapendo mantenere comunque un sano contatto con la realtà.

E’ sicuramente un saggio che fa riflettere e che ci permette anche di chiederci quanto noi stessi abbiamo o meno un buon rapporto con uno strumento che ad oggi contiene tutta la nostra intimità.

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