MAKING AFRICA: come l’Africa contamina design , moda e arte
MAKING AFRICA: come l’Africa contamina design contemporaneo, moda e arte.
Recentemente il continente nero si sta affermando come luogo nel mondo all’avanguardia per il design contemporaneo, la moda e l’arte.
Una nuova mostra al Vitra Design Museum in Germania, mette in primo piano molti artisti specializzati in diverse discipline: architettura, fotografia, design.
Ecco alcuni nomi degli artisti presenti alla mostra: Francis Kéré, David Adjaye e Omar Victor Diop, noto per il suo progetto “The studio of Vanities” ,che lo ha portato a fotografare decine di creatori, fashion designer, chef, dj, blogger di tutta l’Africa per celebrare i tanti volti dello stile africano del 21° secolo.
E in Italia? Chi in questo momento sta rappresentando la modernità dell’ Africa?
Personalmente adoro la stilista Stella Jean, molto nota ormai nel fashion system, designer nata a Roma da papà torinese e da mamma Haitiana, anche se non di origini africane, ha abbracciato a pieno la cultura del continente nero, con le sue creazioni rappresenta tutto il fascino delle tradizioni e dei colori africani, i suoi capi sono così particolari da essere anche facilmente portabili.
Qualche tempo fa, in un intervista dichiarò: «Credo che la moda possa essere innovativa quando si pone come ponte tra culture diverse».
Infatti, le sue creazioni sono realizzate con i tessuti fatti a mano in Burkina Faso, borse a stampa giraffa Bogolan; bracciali di ferro battuto dipinto ricavati dal riciclo di bidoni di metallo realizzati ad Haiti.
Ambasciatrice della moda Etica attraverso il progetto dell’ International trade center (ITC) “NOT CHARITY, JUST WORK”;con il quale si impegna alla sostenibilità sociale, ossia allo non sfruttamento dei bambini, a prestare attenzione al pianeta, ad aiutare le donne dei paesi disagiati, lontane dai mercati commerciali per trasformale in imprenditrici.
Stella spesso ricorda le difficoltà che incontrò a vivere in Italia da ragazzina di colore negli Anni 80, difende l’integrazione e il rispetto delle identità culturali.
La sua firma in ogni collezione dai suoi esordi ad oggi è fortemente caratterizzata dall’utilizzo di stampe africane mescolate a diversi disegni, miscele di serigrafie contrastanti e tagli unici creano un mix frizzante di abiti unici, come il binomio gonne afro e camicie taglio maschile stile europeo, tradotto dalla stilista nella “Wax & Stripes Philosophy”.
A te piace questo MAKING AFRICA?
(Francesca Cavallari)