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Mia Martini

 Mia Martini: la sua storia, la sua voce e le sue canzoniMia Martini

Domenica Bertè, Mimì nota come Mia Martini, avrebbe compiuto oggi 72 anni invece la sorella minore Loredana Bertè ne compie 69.

Nate entrambe il 20 settembre a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, tre anni di distanza: Mia nel 1947 e Loredana nel 1950.

Oltre Loredana e Mia i genitori, Giuseppe Radames Bertè e Maria Salvina Dato, ebbero altre due figlie, Leda e Olivia.

Per motivi di  lavoro si trasferirono nelle Marche. 

Loredana imputa alla loro triste infanzia gran parte dei motivi che hanno portato Mia a togliersi la vita nel maggio del 1995. 

Nel 1962 i genitori si separarono e la madre decide di trasferirsi con le figlie a Roma.

Mia fin da giovane dimostra interesse per il mondo della canzone italiana e quindi inizia a cantare. Dopo essersi esibita diverse volte ed aver partecipato ad alcuni concorsi per nuove voci, nel 1962, convince la madre ad accompagnarla a Milano per tentare la sorte con delle audizioni, nella speranza di ottenere un contratto discografico.

Carlo Alberto Rossi, autore e discografico, decide di puntare su questa ragazza di appena 15 anni. Rossi farà partecipare Mia, ancora chiamata Mimì Bertè, assieme alla moglie dello stesso discografico, Marisa Terzi, al Festival di Pesaro, con la canzone Ombrello Blu.

Fino all’inizio degli anni ‘70 continuò a lavorare col nome di Mimì Bertè, ma l’incontro con l’avvocato Alberigo Crocetta, discografico, produttore anche di Patty Pravo, e fondatore del Piper, la rilanciò sul mercato discografico col nome di Mia Martini. 

Crocetta pensò a questo pseudonimo scegliendo Mia per Mia Farrow, l’attrice preferita della cantante, e Martini perché era una delle parole italiane più famose all’estero. Da quel momento la carriera di Mia portò a grandi successi come Piccolo Uomo e Minuetto, canzoni che ancora oggi cantiamo. 

Mia ottenne grande successo sia in Italia che all’estero fino a che, nel 1983, decise di ritirarsi dalle scene, per le dicerie, ormai troppo insistenti, che legavano la sua fama ad eventi negativi.

Nel 1989 Gianni Sanjust, insieme alla Fonit Cetra, unica etichetta disposta a puntare su Mia nuovamente, affidano il progetto di rilanciarla a Lucio Salvini, che recupera un vecchio brano inedito della cantante, Almeno tu nell’universo, che diventerà uno dei suoi maggiori successi, vincendo il premio della critica al 39esimo Festival di Sanremo. 

Questo ritorno alle scene la riporto all’apice della musica italiana. 

Quando nel 1995 morì erano ormai anni che sapeva di avere un fibroma all’utero, ma rifiutava l’operazione per possibili cambiamenti nel timbro vocale.

Per questo assumeva farmaci antiemorragici, le cui dosi sono state giudicate troppo eccessive da amici, colleghi e familiari. 

Qualche giorno prima della sua morte, durante un tour, venne ricoverata due volte in ospedale per dolori allo stomaco e al braccio sinistro, ma anche il suo entourage diede poco peso a questi dolori. 

Il 14 maggio 1995, visto che Mia era irreperibile da giorni, il suo manager richiese l’intervento delle forze dell’ordine, che irruppero nell’appartamento della cantante e la trovarono deceduta. Il referto dell’autopsia indicò come causa della morte un arresto cardiaco da overdose di stupefacenti, nello specifico cocaina. 

Il 16 maggio, nella Chiesa di San Giuseppe a Busto Arsizio, ci furono i funerali alla presenza di quattromila persone, tra cui colleghi e amici.

Mia Martini resterà sempre una delle più grandi voci della musica italiana, che ci ha regalato delle canzoni meravigliose ancora attualissime.

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