Nove lune e mezza di Michela Andreozzi
Complice una serie di fortunate circostanze, lunedì 9 ottobre ho visto in anteprima il film Nove Lune e Mezza di Michela Andreozzi.
I temi trattati sono di un certo spessore, ma la comicità e un tocco di leggerezza hanno reso il tutto coinvolgente e anche spensierato.
Nove Lune e Mezza è ambientato nella sempre bella Roma.
Il film racconta la storia di due sorelle profondamente legate e profondamente diverse: Livia, interpretata da una bellissima Claudia Gerini, e Tina, Michela Andreozzi.
Livia è una violoncellista, che non ha bisogno di leggere le note perché sente la musica. E’ appagata e soddisfatta della sua vita, insieme al suo compagno Fabio (Giorgio Pasotti), ha tutto ciò che desidera e non sente il bisogno di avere figli.
Tina è un vigile urbano, è insicura, fragile e timida. Grande è il desiderio di avere un figlio che però non arriva. Tina ha un compagno con il suo stesso lavoro, Gianni (interpretato da Lillo), che ama la squadra della Lazio e il fantacalcio.
Le due sorelle appaiono come due mondi diversi della femminilità : la donna che non ha bisogno di avere figli per sentirsi completa e la donna che ha un forte bisogno di maternità .
Un gesto d’amore.
Quando Livia capisce che il desiderio di diventare madre di Tina è così forte da minare il suo equilibrio, decide di offrire il suo utero per realizzare il sogno della sorella.
Aiutate dal loro ginecologo Nicola (interpretato da Gianni Fresi), e appoggiate dai rispettivi compagni, decidono di compiere questa avventura, illegale in Italia, in gran segreto.
Per Nove Lune e Mezza, Livia, che porta in grembo il figlio di Tina e Gianni, dovrà nascondere la gravidanza, mentre Tina dovrà fingere di essere incinta, con tanto di pancione fatto di cuscini.
La situazione particolare fa nascere una serie di situazioni comiche che generano risate a volontà , ma anche momenti di riflessione su temi spesso difficili da gestire.
L’utero in affitto, l’omogenitorialità , il dolore e la sofferenza di chi cerca un figlio che non arriva.
Quel senso di ingiustizia che ti porta a dire “perché io non posso essere madre?”.
Tra risate, sofferenza, cambiamenti e crescita, dopo nove lune e mezza arriva un lieto fine che spazza via tutte le nubi e fa provare anche in una sala di cinema un pizzico di quella gioia immensa che regala un primo vagito.
Il film sarà nelle sale da giovedì 12 ottobre.
 Sara VivianÂ