27 Gennaio 1945. Per non dimenticare…
27 Gennaio 1945: l’apertura dei cancelli di Auschwitz. Il mondo ricorderà per sempre l’orripilante scoperta che si fece quel giorno: la crudeltà dell’uomo verso l’uomo.
Le truppe sovietiche del maresciallo Ivan Konev marciarono sulla città, aprirono i cancelli rivelando tutto l’orrore del genocidio nazista raccontato dai superstiti e testimoniato dagli strumenti di tortura e annientamento lì conservate, dalle camere a gas ancora fumanti.
Quando parliamo di Shoah, indubbiamente il nostro pensiero va al popolo ebreo, l’oggetto principale dell’odio di Hitler (e ci sono studiosi i quali sostengono che egli stesso fosse ebreo, per parte di madre).
Ma non furono solo loro le vittime di questo atroce assassinio; le leggi razziali furno estese a tutte le persone che non potevano supportare con prove certe la loro appartenenza alla “razza ariana”.
Disabili, ritardati mentali, omosessuali: molti dei prigionieri erano anche non ebrei. I più “utili” venivano impegnati nella fabbricazione di armi e nel lavoro del campo, quelli ritenuti un peso invece venivano sterminati direttamente. Qualsiasi essere minasse la “purezza della razza” era da sterminare: non potevano continuare a procreare rischiando di contaminare l’umanità.
Forse tante volte ci siamo interrogati su questa storia, e tante volte siamo giunti alla conclusione che Hitler fosse un folle dittatore.
Che lo fosse, è indubbio: ma quanto più folli erano le persone che lo hanno assecondato?
Non dimentichiamo che anche l’Italia ne è stata partecipe, come ce lo ricorda il Rastrellamento del ghetto di Roma (16 ottobre 1943), ce lo ricordano le Fosse Ardeatine (1944), le Foibe.
Il 27 gennaio del 2005, durante la 42^ riunione plenaria, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha istituito questo giorno come commemorazione annuale con il seguente articolo:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.»
E infine, null’altro voglio aggiungere a questo, se non le parole di Primo Levi: ” Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.”
E’ necessario per non dimenticare.
@connieciocia