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Il terremoto insegna che anche gli animali contano

terremoto insegnaIl terremoto insegna che anche gli animali contano e mai nel passato è accaduto, in seguito ai drammatici avvenimenti che hanno colpito il centro Italia, di avere i riflettori accesi sui cani da macerie che salvano e gli animali salvati.


Il lavoro instancabile dei soccorritori è avvenuto spesso in squadra con i cani. Possono fiutare una persona fino a 4/5 metri sotto il terreno e arrivano in posti dove i soccorritori metterebbero a repentaglio le loro vite.

Grazie alle unità cinofile sono state salvate tante vite umane e tanti animali, ricongiungendoli ai loro proprietari; come nel caso del sorriso di un bambino traumatizzato perché in quelle macerie aveva perso tutta la sua famiglia e quel cagnolino ritrovato era l’unico affetto rimasto.

E ancora il ricongiungimento del cane appena estratto dai resti dell’abitazione al suo proprietario ferito; la gratitudine di una terremotata  nel riabbracciare la sua gattina.

L’ultimo eclatante episodio è il ritrovamento da parte dei vigili del fuoco, di un Golden a 9 giorni dalla tragedia che ha potuto ricongiungersi al suo proprietario. Se ne contano altri di episodi così, come salvataggi di tanti  altri animali, mucche, asini, galline, pulcini, conigli, pecore, vittime anche loro del terremoto.

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Altri animali sopravvissuti al sisma, compaiono sulle macerie dove fino a pochi giorni fa, sorgevano le loro case. Sono soprattutto gatti, traumatizzati, stremati dalla fame e dalla sete, si lasciano soccorrere dalle varie associazioni animaliste attive nel territorio.

 

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Alcuni vengono ospitati nelle tende.

Gli animali danno conforto e consolano, danno distrazione e serenità, uniscono le emozioni: figure positive in una montagna di dolore.

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Il terremoto insegna che non si deve dare nulla per scontato.

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