La musica classica per bambini
Spesso si sente dire che la musica classica, in teoria, aiuterebbe nella crescita dei bambini.
Ma non si parla solo di voci.
Vi sono, infatti, moltissimi studi scientifici riguardanti l’accostamento musica e bambini.
Ma cosa farà di così particolare la musica classica?
Ebbene questa musica, in particolar modo quella di Mozart, aiuterebbe il bimbo a calmarsi agendo sul metabolismo.
La musica classica agisce sullo sviluppo comunicativo migliorando l’armonia nel coordinamento dei movimenti e dell’equilibrio.
Insomma questo Mozart sembrerebbe proprio un toccasana, un rimedio.
Infatti molti sono stati gli studi che hanno portato la comunità scientifica ad affermare che l’utilizzo di tracce sonore di Mozart hanno effettivamente un risvolto positivo sul miglioramento dei prematuri, riducendo la loro permanenza in incubatrice e velocizzando e migliorando gli outcomes.
Vi sono stati eccellenti risultati anche nella terapia di bimbi che hanno subito ictus dopo la nascita, riducendo l’insorgenza di attacchi ischemici.
Gli studi hanno dimostrato che solo Mozart ha i migliori effetti sui neonati.
Infatti, come dimostra anche la Dott.ssa Ronit Lubetzky (coordinatrice degli studi al Medical Center di Tel aviv), la linearità di questa particolare corrente classica non si riscontra in altri autorevoli autori (Bach, Beethoven o Bartok).
Agendo sulla corteccia prefrontale dei neonati, tali musiche sembrerebbero avere una correlazione con ciò che il bimbo ode quando si trova ancora nella pancia della mamma, ovvero rumori ritmici come il battito del cuore o i respiri.
La musica quindi non solo calma i nostri bimbi, non solo agisce da motore creativo per le loro fantastiche idee, non solo è filo conduttore migliorativo delle loro spiccate capacità comunicative, ma migliora anche la creazione di legami neuronali durante lo sviluppo, agisce su un precoce ed efficace sviluppo intellettivo.
Qui vi consigliamo un’interessantissima lettura, su come impiegare la musica nella crescita dei bambini.
Da Don Campbell, che ha dedicato l’ultima parte della carriera all’approfondimento di questo argomento, ecco “L’effetto Mozart. Curarsi con la musica“.