Pulcinella
Cultura

Pulcinella

Pulcinella è la maschera simbolo di Napoli.

Pulcinella
Pic from Pinterest

Incarna lo spirito e le qualità dei suoi abitanti: generosità, spontaneità e arguzia.

Impersona un servo con poca voglia di lavorare e tanta di mangiare, che si improvvisa talvolta mercante, oste, ma anche ladruncolo e ciarlatano.

Un vero mattacchione che affronta le difficoltà della vita con allegria!

Una maschera napoletana che è diventata tra le più famose in Italia.

Questa maschera ha, come quella di Arlecchino, origini molto antiche: alcuni fanno discendere il nome dalla somiglianza con un piccolo pulcino per via del naso adunco, altri da Puccio D’Aniello, un buffone del ‘600.

La maschera è stata inventata ufficialmente a Napoli dall’attore Silvio Fiorillo nei primi decenni del Seicento, ma il suo costume moderno fu inventato nell’Ottocento da Antonio Petito.

“Pulcinella aveva un gallo,
tutto il giorno vi andava a cavallo,
con la briglia e con la sella.
Viva il galletto di Pulcinella!
Pulcinella aveva un gatto,
tutto il giorno saltava da matto,
suonando una campanella.
Viva il gattino di Pulcinella!!”

C’è chi sostiene che discenda da un personaggio delle Atellane romane, Maccus, che aveva lo stesso aspetto del personaggio che oggi conosciamo.

Esordì come personaggio della Commedia dell’arte col nome di Policinella e, partito da Napoli, si fece conoscere anche nel nord Italia diventando presto l’antagonista di Arlecchino, anche negli intrighi d’amore!

 

Ops, era forse un “segreto di Pulcinella”?

 

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