Michał Szlag: Cantiere navale. Documenti di perdita
Michał Szlag: Cantiere navale. Documenti di perdita a Roma.
Michał Szlaga dagli inizi della sua carriera, ha sistematicamente fotografato e documentato la realtà polacca (Reality, 2007; Prostitutes, 2010).
È sempre stato affascinato dai meccanismi di formazione dello spazio pubblico.
Formatosi nell’ambiente artistico di Danzica, di fronte al panorama simbolico del cambiamento politico, ha deciso di lavorare con tecniche documentarie spaziando tra fotografia e video.
Molte delle immagini presenti nel corpus del progetto fotografico Stocznia/Cantiere navale sono forse già icone della trasformazione polacca. Fino dagli anni 2000, ritorna ossessivamente a concentrarsi sul tema dei cantieri navali di Danzica.
Dal 5 giugno alle 19 alla Galleria Interzone Cantiere navale – Documenti di perdita, la prima personale in Italia del fotografo polacco Michał Szlag, allestita fino al 28 giugno nell’ambito di Corso Polonia 2019.
La mostra realizzata in collaborazione con l’Istituto Adam Mickiewicz raccoglie un ciclo di trentadue immagini, mai esposte in Italia, appartenenti alla collezione fotografica del Centre Pompidou di Parigi, scattate tra il 2004 e il 2013 per documentare lo smantellamento degli storici Cantieri Navali di Danzica.
Dal 2000 i lavori dell’artista Michał Szlaga ruotano intrno al tema del cantiere navale di Danzica, percepito come la culla, la prosperità e il declino del movimento Solidarność, nonché l’esempio della prospera industria navale dell’epoca i cui resti meritano oggi di essere immortalati e ricordati in fotografia.
Il cantiere di Michał Szlaga è un paesaggio architettonico post-industriale in continua evoluzione, pieno di persone e tracce di storia; paesaggio che l’artista documenta usando la fotografia e il video.
quando gli spazi del cantiere navale diventarono in parte luogo di produzione artistica che ospitava importanti istituzioni non profit , Michał Szlaga insieme ad alcuni amici si trasferì in uno degli edifici del cantiere, la Kolonia Artystow – La Colonia degli artisti.
Fin dal principio si investì con molta fiducia e volontà nell’idea di preservare e trasformare il cantiere e l’intera zona in un cuore storico.
Solo dopo qualche anno un progetto industriale che includeva il piano di demolizione della maggior parte degli edifici del cantiere navale ha fatto sì che gli investitori decidessero di abbattere le costruzioni e anche la ben conservata Villa del Regista, costruita nel 1888, che ospitava la Kolonia Artystow.
Le fotografie raccolte in Cantiere navale documentano una perdita dolorosa, e sono il tentativo di preservare l’immagine del cantiere navale costruito nel diciannovesimo secolo.
Negli ultimi anni molti edifici storici del cantiere sono stati abbattuti e alcuni spazi sono stati convertiti in complessi residenziali con vista sull’acqua.
Fa parte del progetto di Michał Szlaga il libro STOCZNIA (SHIPYARD), che raccoglie 272 fotografie, pubblicato nel 2013. L’uscita del libro provocò diverse polemiche e discussioni che alla fine portarono a salvare alcuni degli edifici storici del cantiere navale.
L’esposizione sarà accompagnata dalla proiezione dei documentari GLOBAL PROSPERITY (2010, 22’11’’) e CANTIERE NAVALE (2010/2012, 10’28’’)