Il Rifugio Vivi, aiuta i cani maltrattati
Il Rifugio Vivi restituisce nuova vita ai cani maltrattati
Pochi giorni fa ho perso la mia labrador Maya. Aveva 14 anni e insieme abbiamo condiviso tanto.
Ora mi sento smarrita e devo dare un senso a questa perdita.
Il Rifugio Vivi mi aspettava con qualche aiuto e ho preso una decisione, sofferta, ma che in seguito mi ha fatto stare bene.
Ho riempito due borse di collari, pettorine, guinzagli. Con cinque cani potete immaginare cosa si accumula nel corso degli anni. Ogni pezzo una stilettata al cuore. Ho portato coperte per l’inverno, teli per l’estate e cibo.
Il Rifugio Vivi nasce nel 2005 a seguito del sequestro di alcuni cagnolini di razza bolognese tenuti in un terreno vicino al fiume Piavon a Ceggia in provincia di Venezia. Sono i famosi “Pecorelli”.
In origine otto, oggi ne sono rimasti due oramai molto anziani.
Il RifugioVivi non è un’associazione e lo gestisce Viviana che ha avuto un terreno in comodato d’uso gratuito con l’autorizzazione di tenere circa 30 cani.
Viviana recupera cani che hanno subito maltrattamenti.
In particolar modo accoglie i così detti “cani da caccia”, soprattutto anziani che, dopo una vita passata a servire il loro padrone in questa crudele pratica, vengono abbandonati in quanto non più in grado di compiere “il loro dovere”.
Quella dei cani da caccia è spesso una vera e propria emergenza per i rifugi di tutto il territorio.
La maggior parte dei cacciatori, infatti, non concepisce il cane come un essere vivente con cui instaurare un rapporto di amore e fiducia reciproca, ma piuttosto come un mero strumento di lavoro utile per la cattura e l’uccisione di prede selvatiche.
Ne consegue, quindi, una scarsissima attenzione alla qualità di vita di questi cani, che si ritrovano a vivere rinchiusi in serragli dalle dimensioni ridotte e isolati dalla vita sociale.
Vengono sfruttati nei periodi della cacciagione e come fattori/fattrici, spesso con poco interesse a provvedere alle eventuali cure veterinarie di routine o di emergenza che possono capitare nella vita di un cane.
Per quanto riguarda, invece, i cani giovani non inclini e abili ad imparare velocemente e svolgere “il loro mestiere”, o i cani anziani non più in grado di svolgerlo proprio a causa dell’età avanzata, il loro destino è spesso quello dell’essere abbandonati, a se stessi nei loro recinti, nelle campagne, legati fuori dai cancelli dei canili o, nella peggiore delle ipotesi, quello di essere uccisi.
Il Rifugio Vivi accoglie molti di questi cani, che per tipologia di razza sono invece emotivamente molto legati all’uomo e vanno in ansia in sua assenza.
Li aiutano a superare i traumi psico-fisici e subiti donando ai vecchietti una sorte di riscatto, facendo loro conoscere l’amore e la serenità negli ultimi anni di vita, sperando in delle adozioni che, però, a causa dell’età avanzata dei cani, spesso faticano ad arrivare.
Attualmente in rifugio, con le amorevoli cure di sei volontari, ci sono circa 30 cani che aspettano di essere adottati.
Essendo privato il rifugio non è sostenuto economicamente dal Comune e gli aiuti arrivano tramite donazioni.
Aperto al pubblico tutte le mattine dalle 10 alle 12 la sede del Rifugio Vivi è in via Piavon km3635 Ceggia (Venezia).
Per donazioni Iran: IT02I3608105138281683281696
Per Adozioni:
Tutti gli appelli di adozione del Rifugio Vivi si trovano nella pagina FB “La Famiglia di Duncan“.
Carla Zanutto