L’aperitivo perfetto, la sua storia
L’aperitivo è una bevanda alcolica pre-pasto appositamente studiata per stuzzicare l’appetito.
Il concetto di aperitivo fu concepito a Torino nel 1786 dal distillatore Antonio Benedetto Carpano.
Carpano è colui che creò l’omonimo vermouth e lui sosteneva che la speciale combinazione di vino bianco fortificato e più di 30 erbe e spezie stimolasse l’appetito.
L’aperitivo è una tradizione presente quasi solamente nel nord Italia, e cambia da città a città.
Milano, la sua invenzione è attribuita al milanese d’adozione Gaspare Campari.
A Venezia, l’aperitivo è un rituale completamente diverso. Mentre si beve comunemente lo spritz, storicamente sia gli abitanti della laguna veneziana che quelli delle città vicine come Vicenza e Padova stuzzicavano l’appetito con “un’ombra de vin” ovvero ombra è un bicchierino, circa un ottavo o un decimo di litro, che da allora è diventato un’unità di misura che viene usata per descrivere una piccola quantità di vino perfetto per l’aperitivo.
Per accompagnare il vino, i bacari veneziani (osterie) preparano piccoli spuntini come baccalà, polpette, sarde in saor servite su una fetta di pane.
Cosa si beve durante l’aperitivo
I più tradizionali e gettonati sono il Negroni e l’Americano.
A Milano, il Negroni Sbagliato, fatto con lo spumante al posto del gin, è stato inventato al Bar Basso nel 1972.
Oggi, in Italia e all’estero, il termine aperitivo è diventato sinonimo di spritz, originario del Veneto.
Lo spritz è generalmente fatto con l’Aperol, ma alcuni preferiscono il Campari (più amaro), mentre a Venezia è fatto con il locale Murano Select.
Senza dimenticare il Bellini: champagne o prosecco con succo di pesca fresco, inventato nel 1948 dal mitico Giuseppe Cipriani a Venezia; ma anche Hugo, a base di prosecco e sciroppo di fiori di sambuco.
I martini sono perfetti per un bevitore di aperitivi professionista, così come lo è il gin tonic.
La novità tra gli aperitivi sicuramente il Pimms.
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