il vero amore è una quiete accesa
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Il vero amore è una quiete accesa di Francesco Randazzo

Il vero amore è una quiete accesa: una storia d’amore tra passato e presente

“Il vero amore è una quiete accesa” (casa editrice Graphofeel). Leggendo il titolo mi sono chiesta che tipo di viaggio mi aspettava aprendomi a questa lettura. Introdurre l’amore come una “quiete accesa” ti porta fin dall’inizio a sentire ed immaginare una storia d’amore unica e profonda.

Francesco Randazzo ci porta nella vita di protagonisti che viaggiano tra passato e presente. Tra lotte personali e viaggi dove dimenticano parti di loro stessi.

Tommaso, quarantenne medico e bioingegnere di successo e Leyla che lotta contro la sua cecità. Entrambi destinati ad incontrarsi e vivere un rapporto molto forte, difficile, a momenti difficili da comprendere e accettare, ma ineluttabile per entrambi i protagonisti.

Tommaso con la sua assenza di prospettiva futura, una cecità psicologica, razionale, si limitava ad osservare la vita senza sentire la voglia e la motivazione di viverla appoggiandosi alla sua memoria visiva. Il suo incontro con la donna a cui lui poi darà un nuovo nome “Moira” lo porta a vivere il tempo come un qualcosa che non esiste.

il vero amore è una quiete accesa

Iride e le sue sorelle, divinità dell’Olimpo ellenico, sorvolano il cielo della Città eterna. Sono testimoni e narratrici delle vicende di questo singolare romanzo, dove osserviamo come gli uomini ricerchino costante supporto e dialogo con le divinità, a evidenziare la necessità dell’essere umano di trovare supporto dall’alto nella risoluzione dei problemi che si incontrano.

Finendo la lettura de “Il vero amore è una quiete accesa” la domanda che ti rimane è “dove rimane l’amore sprecato, tradito, maltrattato o semplicemente lasciato indietro come un bagaglio dimenticato sul binario?”

Ognuno di noi in qualche modo avrà vissuto tradimenti, maltrattatamenti in una relazione, e avrà pensato di aver sprecato tempo ed energia. Ma quello che mi chiedo è se sia giusto usare il termine “sprecato” o “dimenticato”. Non sono stati comunque amori che hanno lasciato un segno? Non ci hanno fatto crescere e non sono serviti a formarci caratterialmente? Renderci più forti o più consapevoli di noi stessi?

L’amore tra Tommaso e Moira sicuramente non lo dimenticheremo facilmente.

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Daria Russo

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