I bambini di Haretz di Rosa Ventrella
I bambini di Haretz è un libro che racconta una delle pagine più disumane della nostra storia
I bambini di Haretz erano gli orfani ebrei che fuggivano alla furia nazista, cercando di sopravvivere nei boschi, o per la strada.
Una disumanità inaudita per questi bambini soli, lasciati al freddo, al buio, tra mille pericoli, senza pietà.
Ispirato da una storia vera Rosa Ventrella, in questo libro, racconta la storia di due fratelli, Magrit e János, in fuga dai nazisti e costretti a vivere nei boschi della Boemia insieme ad altri bambini fuggiaschi, guidati dal quindicenne Frantz.
Per trovare la salvezza, compiranno un viaggio attraverso mezza Europa che durerà degli anni.
I bambini di Haretz è una lettura intensa, commovente e straziante che consiglio a tutti, da leggere anche tra i banchi di scuola.
“Era l’alba quando i nazisti lasciarono la nostra casa, portandosi via la mamma e il papà. Gli uccellini cantavano e la cosa mi diede quasi fastidio. Che la vita là fuori nei suoi elementi essenziali andasse avanti, che la notte si alternasse al giorno, che il ciclo della natura continuasse imperturbabile, mentre noi eravamo solo polvere e foglie, io e Janos dei sopravvissuti, dentro un purgatorio immobile di gesti che non erano più umani”
Trama de “I bambini di Haretz”
È il 1939 e siamo in una placida cittadina cecoslovacca adagiata sulle rive di un fiume. Margit e János sono cresciuti pattinando sul ghiaccio e correndo nei boschi, dipingendo con la madre e ascoltando jazz col padre. Ma il giorno in cui i tedeschi invadono Praga, la loro vita cambia per sempre. Hanno appena undici e sette anni e, come tanti bambini ebrei, sono costretti a diventare adulti da un giorno all’altro. Le parate naziste e le svastiche che compaiono sulla bottega del padre sono solo la prima avvisaglia: nel giro di qualche stagione cominciano i rastrellamenti.
Prima di essere catturati, i genitori riescono a nascondere Margit e János dai vicini di casa, ma proteggere gli ebrei è verboten , si rischia la fucilazione, e i signori Roth sono costretti a lasciarli andare. Accade così che nel bel mezzo dell’inverno due fratellini inizino a vagare per i campi e le foreste della Boemia, e che presto scoprano di non essere i soli: altri bambini, orfani come loro, stanno attraversando l’Europa alla ricerca della salvezza. Si forma un gruppetto capitanato dal quindicenne Frantz, cuore grande e carisma da capobranco: è l’inizio di un viaggio che durerà diversi anni, durante i quali i sei ragazzini impareranno a cacciare, a fabbricarsi ripari di fortuna e a proteggersi l’un l’altro, proprio come una famiglia.
Un cammino destinato a concludersi in Italia, in una grande casa sulle Alpi bergamasche, a Selvino, dove un gruppo di militanti della Brigata ebraica sta accogliendo centinaia di bambini sopravvissuti alla guerra e ai campi di sterminio, per restituire loro l’infanzia perduta e traghettarli verso la terra promessa, Haretz Israel. Con questo nuovo romanzo, Rosa Ventrella ci consegna una pagina di Storia poco nota, affidandola alla voce limpida e toccante della giovane Margit. Il risultato è una straordinaria epopea di resilienza e sacrificio, innocenza e coraggio.
Carla Zanutto