Annamaria Gremmo in difesa del Vallone delle Cime Bianche
Annamaria Gremmo, fotografa naturalistica, in difesa delle Cime Bianche per dire NO al progetto funiviario del Vallone

Annamaria Gremmo, classe 1981, รจ un medico libero professionista biellese e fotografa per passione. Vive e lavora a Biella, ai piedi delle montagne, con la sua amata e numerosa famiglia a quattro zampe, che chiama con affetto ed orgoglio il suo Branco.
Da sempre appassionata di montagna e natura, si dedica alla fotografia naturalistica nelle sue varie declinazioni, con unโattenzione particolare per la grande causa della Conservazione sulle nostre Alpi cosรฌ come in Africa dove ritorna ogni anno.

Quando รจ nata la passione per la fotografia e, soprattutto, comโรจ iniziata la sua esperienza con la fotografia naturalistica?
Il seme della passione fotografica affonda le sue radici nella mia infanzia, quando mio padre mi regalรฒ la prima macchina fotografica. Eโ tuttavia il 2016 ad essere un anno fondamentale, anzi, direi, rivoluzionario. Decido di riscrivere totalmente la mia vita e ritorno a vivere stabilmente a Biella, dopo tredici anni vissuti a Milano. Finalmente trovo il tempo di frequentare un corso di fotografia ed approfondire questo campo. Pochi mesi dopo incontro Marco, grazie al quale torno assiduamente in montagna; esperienza che aveva giร segnato tutta la mia fase adolescenziale ed i primi anni universitari. Con lui inizio a condividere non solo la mia vita quotidiana, ma anche lโattivitร fotografica in quota. La nostra รจ una fotografia in cammino. Metafora del percorso di vita che ci unisce, di ideali condivisi, di un profondo amore e rispetto per il mondo naturale in cui ci rispecchiamo e ritroviamo la nostra parte piรน autentica.
Sempre il 2016 mi porta ad incontrare, durante una serata di proiezione fotografica, unโaltra figura fondamentale: Federico Veronesi, uno dei piรน sensibili ed apprezzati fotografi di wildlife africana a livello internazionale.
Federico diviene la mia guida in safari e non solo. Un vero maestro ed una fonte di ispirazione non solo per la straordinaria bellezza delle sue immagini; bensรฌ anche per la sua etica professionale e la sua sensibilitร fotografica.
Mi si aprono cosรฌ le porte dei grandi e leggendari parchi africani: il Masai Mara e lโAmboseli in Kenya, il Serengeti in Tanzania ed anche Mana Pools in Zimbabwe.
Con il costante supporto emotivo del mio compagno, inizio un progetto-percorso personale dal titolo Following Life: la wildlife photography africana entra a pieno titolo a far parte delle mie ragioni di vita.

Ho letto che fotografa prevalentemente il mondo alpino e il bush africano, che relazione cโรจ tra due mondi cosi โapparentementeโ lontani tra loro?
Quando ti affacci al mondo della fotografia, dopo una prima fase che, con un pizzico di ironia, definisco di โentusiasmo disorganizzatoโ, comprendi quali sono le tue inclinazioni piรน profonde e soprattutto capisci che si fotografa bene solo ciรฒ che si ama. Ecco perchรฉ io ho scelto, anzi forse proprio sentito, di fotografare pochi soggetti โselezionatiโ e dichiaro da sempre che la Natura รจ la mia unica Musa.
Nelle Alpi come negli infiniti spazi africani trovo scenari di ampio respiro che letteralmente ridimensionano la nostra figura umana, troppo concentrata su sรฉ stessa ed accecata da uno sfrenato antropocentrismo.
In entrambi questi ambienti, ricerco un dialogo profondo con i vari elementi naturali.
La mia fotografia, sia che venga realizzata in montagna, sia nel bush africano, trova quindi senso compiuto nel veicolare un messaggio di connessione con la Natura e le sue creature. E non solo: nellโispirare un senso di meraviglia nei confronti delle varie manifestazioni del Creato, nellโincoraggiare la riscoperta di un senso di appartenenza al mondo naturale stesso, di cui anche noi, pur dimenticandocene spesso, facciamo parte.
La fotografia dโaltronde, con il suo enorme potenziale, รจ un ottimo strumento comunicativo, utilissimo anche per quello che definiamo attivismo fotografico. Nel mondo anglosassone si parla di un concetto cui sono molto legata, la Visual Advocacy: promuovere, perorare una causa attraverso le immagini.
Il Vallone delle Cime Bianche, situato nella Val dโAyas, รจ un ambiente unico dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. Purtroppo รจ seriamente minacciato dal progetto di collegamento funiviario. Un progetto che andrebbe a devastare irrimediabilmente la bellezza di una natura miracolosamente intatta e il suo prezioso ecosistema.
Quanto siamo vicini alla realizzazione di questo tragico intervento?
La spada di Damocle del progetto funiviario intervallivo tra la Val DโAyas e Cervinia pende sulle sorti del Vallone delle Cime Bianche da parecchi anni.
Questo, รจ assolutamente necessario dirlo, nonostante esso sia una Zona di Protezione Speciale sotto egida europea e nonostante sia tutelato da vari livelli normativi (nazionali, regionali, nonchรฉ dal piano regolatore di Ayas).
Tuttavia, dopo alcuni anni di relativa quiescenza, il pericolo si รจ fatto inevitabilmente piรน concreto quando nel gennaio 2020 รจ stato votato in Consiglio Regionale valdostano il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR 2020-2022) contenente lโapprovazione per procedere a un nuovo studio di fattibilitร del progetto funiviario (un primo studio venne giร realizzato nel 2015).
Legittimata dallโapprovazione del DEFR, nel mese di ottobre 2020 la societร (partecipata) Monterosa S.p.A. ha indetto ilย bando per questo studio di fattibilitร ,ย volto a realizzare il collegamento funiviario nel Vallone delle Cime.
Nel luglio 2021 il bando รจ stato affidato per un costo di oltre 400.000 Euro.
Si comprende, quindi, che siamo nel vivo della battaglia per la sua Conservazione: una battaglia che non ammette compromessi e che ovviamente non consente alcuna esitazione.

Il vostro progetto nasce per la tutela e la difesa di un luogo con caratteristiche uniche in tutte le Alpi. Le vostre foto raccontano la storia di un territorio incontaminato.
Ci parli del progetto fotografico di conservazione โLโultimo Vallone Selvaggio. In difesa della Cime Biancheโ che insieme al suo compagno di vita Marco Soggetto e al suo amico fraterno Francesco Sisti, entrambi fotografi, portaย avanti da anni.
La nascita del progetto fotografico che Marco, Francesco ed io abbiamo fondato ha il sapore di una vera e propria โchiamata dallโaltoโ. Marco si stava occupando giร da alcuni anni della questione attraverso Varasc.it. Poi ebbe quella che io considero una felice intuizione: portรฒ me e Francesco a visitare il Vallone. Fu una folgorazione.
Si formรฒ una vera cordata, in cui le nostre tre sensibilitร si intrecciarono e trovarono la giusta sinergia per portare avanti un intento comune. Iniziammo a pubblicare i primi reportage sulle nostre pagine social e di fatto il progetto fotografico indipendente โLโUltimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Biancheโ vide la luce nellโautunno del 2017.
Il logo โConservation is the Keyโ, la Conservazione รจ la chiave, ne divenne lโaraldo. Con il trascorrere dei mesi iniziรฒ a prendere forma, a strutturarsi. Arrivarono le prime richieste di pubblicazioni su varie riviste anche a tiratura nazionale; e, nel contempo, per serate di presentazione fotografica in varie cittร a scopo divulgativo. (Tutte iniziative portate avanti pro bono).
Divenne sempre piรน incalzante anche lโesigenza di raggiungere il maggior numero di persone; soprattutto di lasciare una testimonianza permanente fatta di immagini e parole a favore della fragile bellezza del Vallone e della sua battaglia. Una testimonianza che sopravvivesse al di lร del fluire delle informazioni sui social o sulle riviste dedicate. Marco ed io ci lanciammo nella pubblicazione di un volume fotografico totalmente autofinanziato, edito in prima edizione nel novembre del 2019 e in seconda edizione nel marzo 2020, di cui Francesco e lโalpinista scrittore Alessandro Gogna curarono le prefazioni.

Attraverso tutti questi canali divulgativi, in breve tempo iniziรฒ ad aleggiare attorno al Vallone una risonanza positiva.
Un grande risultato, condiviso con tutti i sostenitori della causa, รจ arrivato ad inizio di questโanno quando il Vallone delle Cime Bianche รจ stato ufficialmente proclamato primo nella classifica valdostana della famosa votazione โI luoghi del Cuoreโ del Fondo Ambiente Italiano.
Una prova di quanto sia amato questo Eden alpino.
Nellโaprile 2021 la causa del Vallone รจ approdata anche nella bella trasmissione televisiva condotta da Rosalba Nattero, โSOS Gaia Il pianeta vivoโ.
La grande testimonianza dellโaffetto dellโopinione pubblica nei confronti del Vallone รจ stata confermata domenica 18 luglio 2021, quando รจ stata organizzata una salita simbolica nel Vallone realizzata in collaborazione con lโassociazione ambientalista valdostana Valle Virtuosa, nonchรฉ con il supporto di varie altre realtร ed a cui hanno partecipato un centinaio di persone provenienti sia da dentro che fuori Valle.
Un evento di grande successo, dalla forte e sincera carica emotiva che ha pubblicamente sancito lโamore delle persone per questa zona protetta e la ferma volontร di dire NO alla sua devastazione, tutelando con lungimiranza un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, un Bene Comune da consegnare intatto a chi verrร dopo di noi.

Le immagini restituiscono anche un senso di urgenza. Il bisogno di un impegno concreto per non sottrarre alle generazioni future lโincanto di un luogo intatto e ispirarle a fare altrettanto.
Cโรจ qualcosa che tutti possiamo fareย per aiutarviย aย difendere e proteggereย questo angolo di Paradiso alpino?
Il desiderio delle persone di dare il proprio contributo, nonchรฉ le numerose richieste pervenute giร in passato di โfare qualcosaโ per dare voce al Vallone, sono alla base delle motivazioni che nel febbraio 2020 ci hanno spinto a lanciare una petizione sulla piattaforma internazionale Change.org dal titolo:
In difesa delle Cime Bianche. Diciamo NO al progetto funiviario nel Vallone!.
La petizione ha recentemente superato le 13.200 firme, tutte ovviamente certificate. Quindi chiunque voglia puรฒ firmare liberamente e lasciare un eventuale commento.

Il coinvolgimento dellโopinione pubblica in cause di Conservazione come quella del Vallone รจ assolutamente fondamentale. Sono le persone a poter cambiare le cose. Chiediamo sempre di continuare a sostenere il Vallone delle Cime Bianche mantenendo alta lโattenzione, andando a vedere con i propri occhi questo luogo di rara bellezza e riportando poi la propria testimonianza.
Parlarne, diffondere un messaggio positivo e consapevole di tutela ambientale; schierarsi contro lโirrimediabile sfacelo di un ecosistema giunto a noi miracolosamente intatto: tutto questo significa molto.
Concludo nello stesso modo in cui amo chiudere le nostre serate divulgative, citando quella che ritengo essere una vera icona della Conservazione, la leggendaria Jane Goodall. Jane ci lancia un profondo ed incisivo messaggio, che non lascia spazio ad alcun dubbio sullโimportanza delle nostre scelte:
โQuello che possiamo fare nelle nostre vite individuali dipende un poโ da quello che siamo, ma tutti possiamo fare la differenza. Ognuno di noi puรฒ farlaโ.
Per qualsiasi domanda e proposta di collaborazione inerente al nostro Progetto fotografico ed al Vallone delle Cime Bianche potete scriverci a ultimovalloneselvaggio@gmail.com

Carla Zanutto


