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Cime Tempestose di Emily Bronte

Cime Tempestose, l’unico romanzo di Emily Bronte

 

Cime Tempestose, di Emily Bronte, è il nome della casa che possiede la famiglia Earnshaw nell’epoca vittoriana. Qui viene accolto e allevato dal signor Earnshaw il trovatello Heathcliff. Tra Heathcliff e Catherine, figlia di Earnshaw, si stabilisce una profonda intesa affettiva. Col passare degli anni il rapporto s’incrina per l’insorgere di barriere di classe e quando Catherine decide di sposare Edgar Linton, Heathcliff, profondamente ferito, inizia a covare vendetta contro di loro. Da qui le loro vite si intrecciano in un vortice di passioni distruttive e tragiche.
Catherine consapevole di essere la causa di tante sofferenze si ammala e muore dopo aver dato alla luce la piccola Cathy. Heathcliff disperato e inconsolabile cerca di impossessarsi di tut­to ciò che apparteneva a Catherine.

 

Quando il romanzo è stato pubblicato, è stato accolto con animosità a causa di quanto fossero assolutamente cupi i due personaggi: Catherine e Heathcliff.

I protagonisti sono maligni e vendicativi. Cercano, distruggono e agiscono senza pensare alle conseguenze. Il modo in cui si comportano senza preoccuparsi degli altri se non di sé stessi, è stato sufficiente per farmi scuotere la testa in un giudizio totalmente negativo. Il loro rapporto è sì caratterizzato da un intenso legame emotivo, ma anche da un conflitto profondo e doloroso che va a superare il primo. Si può quindi definire davvero amore?

Cime Tempestose è epico, a mio modesto parere, solo perché credo che la portata di questa storia sia monumentale per il periodo storico in cui è stato pubblicato. E’ una storia tra due famiglie legate in modo tale che i loro destini siano irrevocabilmente dipendenti l’uno dall’altro. E’ una storia in cui Catherine e Heathcliff si innamorano e di come la loro relazione influenzi negativamente la vita di coloro che li circonda. E per il periodo storico, 1847, questo rompe assolutamente gli schemi dei romanzi d’amore di quei tempi.

La qualità provocatoria della scrittura della Bronte è per molti, ma non per tutti, seducente, lirica ed emotiva

Il processo di lettura può sembrare alquanto masochista a volte, come se ci stesse sfidando a smettere di leggere e chiudere il libro. Come se fosse un gioco di resistenza personale per vedere quanto possiamo sopportare, quanto lontano possiamo andare.

La caratterizzazione di Heathcliff è incredibilmente forte e tormentata. Si sveglia ogni giorno per se stesso e morde a sua volta ciò che gli circonda. Non gli importa di creare più dolore agli altri. Passa la sua vita a diffondere odio e vendetta. Non è riuscito a passare una vita con Catherine (in fondo l’occasione per vivere questo amore non l’ha mai avuta), quindi passa tutta la sua vita alla vendetta per cercare il suo conforto.

L’oscurità delle brughiere, la descrizione nei dettagli della natura che circonda Cime Tempestose è sempre presente. La Bronte ha voluto far rispecchiare i caratteri così oscuri e contrastanti anche nel quadro paesaggistico in cui le vite dei protagonisti prendono forma.

Ci sono però parecchi dubbi sullo stile narrativo di Cime Tempestose

Perché una governante ci racconta questa storia mentre parla a un visitatore in casa del suo padrone? Perché stiamo ascoltando l’interpretazione di qualcuno degli eventi piuttosto che gli eventi stessi? La presenza di Nelly in alcune scene è quasi superficiale. Inoltre a metà della storia ci viene detto che la conversazione è terminata. Ascoltiamo quindi la descrizione del visitatore del racconto di Nelly sulla vita di Heathcliff. Dunque ci sono tre livelli di narrazione? Perché non lasciare che Heathcliff racconti la storia o almeno che Nelly racconti la storia dall’inizio alla fine in un arco narrativo senza spostamenti temporali?

Per molti Cime Tempestose è un romanzo che racconta una grande storia di amore e passione, per molti altri invece è l’opposto. Anche secondo la mia opinione è più un romanzo di un amore mancato, di un’ossessione assolutamente distruttiva e vendicativa. Una storia in cui i personaggi non hanno nessun tipo di redenzione.

Probabilmente è proprio la forza trascinante di una passione mai vissuta a fare di questo libro un capolavoro contrastando il romanzo tipico inglese dell’età vittoriana? Un romanzo che sembra essere un concentrato di sentimenti forti ma negativi come cattiveria, violenza e follia?

Probabilmente.

 

Francesca Crn

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