Damiano e Margherita Tercon: una storia di autismo normale
Damiano e Margherita Tercon, fratello e sorella uniti da unย “magico legame” che va oltre la sindrome di Asperger
” Che strano guardare gli altri con occhi diversi, con la propria visione deformata della realtร e di come dovrebbero andare le cose. Troppo spesso non ci rendiamo conto che per quanto possiamo essere particolari, tutti noi esseri umani desideriamo la stessa cosa: essere felici.โ (dal libro)
La realizzazione di un libro “Mia sorella mi rompe le balle. Storia di un autismo normale”, รจ la realizzazione di un sogno per entrambi,ย dove raccontano la loro magica storia.
Damiano e Margherita, รจ facile pensare che il vostro legame sia dettato dal fatto che siete fratello e sorella. In realtร tutto quello che siete oggi, ci ispira a pensare che va ben oltre. Ci raccontate come si รจ evoluto nel tempo il vostro legame?
Damiano รจ mio fratello maggiore, ha 9 anni piรน di me. Da piccoli non ci davamo troppe attenzioni reciproche: un po’ per la grande differenza d’etร e un po’ per la diversitร dei nostri interessi. Entrambi siamo stati due bambini introversi e abbiamo sempre preferito giocare da soli piuttosto che in compagnia.
Crescendo mi sono accorta che Damiano (che a me era sembrato un fratello assolutamente nella norma) era diverso dai suoi coetanei. I fratelli delle mie compagne giocavano, si arrabbiavano con loro, provavano gelosia e avevano interessi comuni, come il calcio o i giochi di squadra. Ma Damiano non era cosรฌ. Lui non si interessava a me, alle feste si nascondeva sotto al tavolo per mettersi a dormire, mentre il suo gioco preferito era far roteare i coperchi delle pentole per terra facendo un gran rumore.
Ho capito che era diverso dalla maggior parte degli altri bambini, ma non conoscevo la parola autismo, non la conosceva nessuno in famiglia, perchรฉ molti dottori parlavano semplicemente di “madre frigorifero” o malattie immaginarie.
La sua diagnosi รจ arrivata a 23 anni.
Nel frattempo io e lui abbiamo vissuto vite parallele, tanto che io, dopo il liceo, mi sono trasferita a Milano, Parigi, Dublino.
E’ stato solo quando Damiano aveva 35 anni, una forte depressione e bullismo alle spalle che le cose sono cambiate. Lui mi ha chiesto aiuto. Mi ha mandato una mail con scritto:
“Margherita, mi aiuterai nonostante tutti mi dicano che per me le possibilitร sono limitate?”
In quel momento mi sono resa conto che era vero: nessuno gli aveva mai dato una possibilitร . Io ne avevo avute tante ed ora era arrivato il suo momento.
Cosรฌ gli ho detto di sรฌ e da quel momento le nostre vite si sono intrecciate fino a farci diventare quello che siamo oggi: due fratelli che credono nei propri sogni e si impegnano a realizzarli.
Damiano, rispetto al passato, comโรจ oggi il tuo rapporto con la sindrome di Asperger?
All’inizio, quando ho scoperto di essere autistico, ci sono stato molto male, perchรฉ volevo essere come tutti e ho pensato che con quella diagnosi non avrei piรน avuto occasioni nella mia vita, che non mi sarei potuto sposare, avere figli, diventare indipendente, eccetera. Poi col tempo ho accettato la cosa e ho capito molto di piรน di me. Ho capito che posso comunque impegnarmi e realizzare i miei sogni.
Negli ultimi anni ho iniziato a vedere i punti di forza della mia condizione e ho smesso di concentrarmi su quelli che sono i limiti.
Il problema รจ che, anche se io ho un buon rapporto con il mio essere autistico, la societร รจ ancora piena di pregiudizi. Questo significa che la maggior parte delle persone con cui ho a che fare si concentra su quelli che possono essere i miei limiti (ai loro occhi) e non vedono tutte le mie capacitร . Finchรฉ non ci sarร questo tipo di ascolto e di inclusione, essere autistici resterร un’etichetta negativa difficile da togliersi di dosso.
Margherita, nella vita non รจ mai tardi per cambiare e inseguire i propri sogni. Se davvero โnulla รจ impossibile se lo vuoi davveroโ, quando hai capito che il sogno di Damiano era diventato anche il tuo?
Damiano, con la sua visione priva di pregiudizi (e, a volte, con una sana mancanza di realismo e tanta voglia di sognare), mi ha fatto di nuovo credere che tutto fosse possibile, che con l’impegno si potessero davvero realizzare i propri sogni. E un po’ ne siamo la dimostrazione. Abbiamo iniziato a fare video quando lui aveva giร 36 anni, a brevissimo ne compirร 40.
Fino a quel momento aveva avuto ben poche possibilitร nella sua vita e nessuno lo prendeva sul serio.
Quando gridava “Vorrei cantare a Sanremo, partecipare a “Italia’s Got Talent!” tutti gli davano una pacca sulla spalla ridacchiando, pensando che un autistico che non ha nemmeno un lavoro e vive a casa con i genitori, fosse solo un pazzo a dire queste cose, invece che un grande sognatore.
Nel momento in cui ho iniziato ad aiutarlo, questa sua visione del mondo mi ha trasformata.
Ho iniziato a crederci anche io, a pensare che con tanto impegno si potessero ottenere risultati. Anni prima avevo abbandonato il teatro e la scrittura, immaginando fossero solo fantasie adolescenziali, convincendomi che fosse arrivato il momento di crescere.
Ritirare fuori le mie passioni da quel cassetto impolverato e unire le mie forze a quelle di mio fratello Damiano รจ stata la cosa piรน giusta che potessi fare nella vita.
Da quel momento siamo diventati felici e realizzati in due.
Come รจ nata lโintuizione o il desiderio di mettere su carta tutto il vostro percorso con il libro โMia sorella mi rompe le balleโ?
Io ho sempre avuto la passione per la scrittura. Mi sono diplomata come autrice teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, ho scritto molti testi teatrali e trovato in quest’arte la mia piรน grande soddisfazione e liberazione. Ho sempre sognato di scrivere un libro e documentato ogni passo importante (e meno importante) della mia vita. Anche Damiano ama scrivere, lui รจ piรน epistolare, scrive lunghissime lettere e email.
Mettere le parole su carta lo aiuta a tirare fuori quello che ha dentro.
Cosรฌ mi sono fatta raccontare tutto da lui: la sua infanzia, le sue difficoltร , il suo modo di vedere e vivere il mondo, il suo essere autistico.
Quando ho letto quelle parole ho pensato che potessero essere d’aiuto a molte persone.
Ho capito che siamo due persone comuni che, come tante, cercano solo di essere felici.
Mi sono resa conto che quello che abbiamo vissuto, nel bene e nel male, in fondo ne fosse valso la pena se ci ha permesso di diventare quelli che siamo oggi.
E poi il libro racconta la realizzazione di un sogno.
Racconta l’importanza di trovare se stessi, riuscire ad accettarsi per poi essere pronti ad aiutare e accogliere il prossimo. Per quanti errori possiamo avere fatto, non รจ mai troppo tardi per crescere. Non รจ mai troppo tardi per prendere in mano la propria vita e fare ciรฒ che amiamo.
Aver partecipato al programma Italiaโs Got Talent ha decretato il vostro successo in popolaritร , affetto e simpatia. Avete un aneddoto da raccontare?
Italia’s Got Talent รจ la nostra presenza televisiva che รจ rimasta piรน impressa. Per noi รจ stata anche la prima in assoluto, quindi eravamo davvero agitati. (In realtร solo io, perchรฉ Damiano quando sale su un palcoscenico รจ calmissimo, sembra il suo habitat naturale!). Con il passare degli anni ci siamo resi conto di essere rimasti cosรฌ impressi perchรฉ, anche se si tratta di qualche anno fa, di autismo si parlava pochissimo. E lo si faceva con pietismo. Non c’erano esempi di ragazzi e ragazze autistici che si raccontavano, che scherzavano, che semplicemente si presentavano come farebbe chiunque altro.
Quando ci siamo presentati non avevamo nemmeno immaginato di fare qualcosa che avrebbe risvegliato un ambito che veniva zittito da sempre. Damiano voleva semplicemente fare il cantante su quel palco e io l’ho accompagnato. Come qualunque altro partecipante abbiamo fatto le selezioni e i provini.
A dire la veritร Damiano, da solo, negli anni precedenti aveva giร provato a fare i casting a Tu Si Que Vales e Italia’s Got Talent, ma non lo avevano preso.
Quindi quando ci hanno detto di sรฌ non potevamo crederci! Ci avevano presi per cantare al Teatro Arcimboldi a Milano, di fronte a un pubblico di 2300 persone e milioni di spettatori davanti al televisore. Il sogno di Damiano (e il mio) si stavano finalmente realizzando dopo anni di prese in giro.
Io ricordo perfettamente quel momento: era passata la mezzanotte, ci eravamo esibiti davanti ai quattro giudici. Tutti hanno fatto dei commenti bellissimi, hanno gridato “Sono 4 sรฌ!” Io mi sono girata verso mio fratello e sono stata travolta da una bellissima espressione di gioia nei suoi occhi, una felicitร cosรฌ grande che non gli avevo mai visto. Dopo anni di depressione lui era lรฌ, si era preso la sua occasione, aveva realizzato il suo sogno e a me veniva da piangere dalla gioia. Quello sguardo rimarrร sempre impresso come uno dei momenti piรน belli della mia vita.
Voi siete un trio e la presenza di Philip Carboni ha contribuito a creare nuovi progetti, ne avete uno che vi sta molto a cuore, di cui ci volete raccontare?
Philipp Carboni รจ parte del nostro trio i “Terconauti”. Si fa soprannominare “lo schiavo”, ma in realtร ogni tanto gli lasciamo spazio per qualche minima decisione. (Ovviamente si fa per ridere ahah). Philipp รจ un chimico che, dopo essersi buttato a capofitto nel nostro progetto, si รจ dedicato alla sua passione di quando era adolescente: il disegno. Ha quindi iniziato a realizzare i fumetti delle nostre avventure. Alcuni raccontano del trio, altri raccontano l’autismo. In questo periodo sta disegnano il mega fumetto dei Terconauti che ci piacerebbe pubblicare appena sarร concluso!
Damiano e Margherita, cosโรจ per voi la felicitร ?
Rispondiamo con una citazione dal nostro libro:ย ย “mia sorella mi rompe le balle, una storia di autismo normale”.
Si tratta di un flusso di coscienza:
“…e penso a Damiano che mi ripete che nessuno gli dร una possibilitร e penso a noi, io a Milano e lui a Rimini noi due cosรฌ strani cosรฌ assurdi cosรฌ piccoli cosรฌ pazzi cosรฌ nessuno, due che non esistono e che per un attimo della loro esistenza saranno qualcuno, due pesciolini che escono dalla scatoletta e vanno su un palco e non saranno solo quei cinque minuti di gloria ma sarร una dimostrazione per noi stessi la dimostrazione che se lotti se credi se non ti arrendi se ti rialzi, allora puoi essere felice, che la felicitร รจ una conquista che richiede tempo e lavoro e fatica e infiniti momenti di sconforto, ma arriva arriva e cโรจ ed esiste e ti rende soddisfatto e fa sรฌ che tu riesca a fare del bene a te stesso e al prossimo e che quel giorno ci saranno duemilatrecento persone in teatro e su quel palco in cui Damiano riuscirร a dire a tutti quelli che lโhanno zittito e che gli hanno chiuso la bocca e che lo hanno preso in giro che lui cโรจ, esiste, รจ una persona con delle capacitร che merita di avere un posto nel mondo un piccolo istante di felicitร e lo griderร a chi lo voleva morto, a chi crede che si debba essere tutti uguali tutti grandi tutti riusciti tutti col conto in banca gonfio per essere persone vive nella vita, tutti arroganti tutti forti perchรฉ รจ essendo aggressivi che si guadagna un posto nel mondo quando in realtร basta cosรฌ poco, basta cosรฌ poco, basta credere nei propri sogni, basta la passione, basta lโamore ecco cosa serve, solo questo, serve solo questo.
Un grande, eterno, enorme amore. Non serve altro, nella vita. Ecco cosa vince.
Lโamore vince sempre. E noi, qualunque cosa accadrร , noi, sรฌ proprio noi, oggi abbiamo vinto.”
Foto di Nicola Ferroni
Carla Zanutto









Un commento
Simonetta Rigon
Complimenti per l intervista hai colpito il significato di queste persone