Greta Thunberg, la sua rabbia
Greta Thunberg, parlando al summit sul clima in corso all’Onu in lacrime di rabbia contro i leader mondiali
L’attivista sedicenne svedese inizia il suo intervento al vertice Onu sul clima a New York rivolgendosi ai leader mondiali con parole di rabbia.
“Il mio messaggio è che vi terremo d’occhio. Tutto questo è così sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere a scuola, dall’altro lato dell’Oceano. Venite a chiedere la speranza a noi giovani? Come vi permettete?Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, e io sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, stanno morendo. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui parlate sono soldi e favole di eterna crescita economica? Come vi permettete?”
“Ci state deludendo, ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento, gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi, e se sceglierete di fallire non vi perdoneremo mai”.
“La speranza viene da noi giovani, come osate? Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote, eppure sono tra i più fortunati. Le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando”
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Ha concluso il suo intervento:
“il mondo si sta svegliando e il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha fornito le cifre del Summit sul clima 77 Paesi, si sono impegnati a ridurre le emissioni nette di carbonio entro il 2050.
Inoltre 70 paesi hanno annunciato che aumenteranno i loro contributi nazionali determinati entro il 2020.
Il presidente cileno Pinera, che ospiterà la prossima conferenza COP25, ha detto che la “Climate Ambition Alliance” si impegna ad aumentare le “nationally determined contribution” nel 2020, ed arrivare a zero emissioni entro il 2050.
Si tratta di 59 paesi che hanno già definito i nuovi obiettivi e 11 che li stanno studiando.
La Cina ha confermato che rispetterà gli impegni presi a Parigi, ma non li aumenterà, forse anche per non danneggiare la sua economia durante la guerra commerciale con gli Usa.
Stesso discorso per la Russia, grande produttrice di petrolio e gas.
Compagnie che valgono oltre 2,3 trilioni di dollari hanno dichiarato che si allineeranno ai parametri dettati dalla scienza.
La Powering Past Coal Alliance si è allargata, arrivando ora ad includere 30 paesi, 22 stati o regioni, e 31 corporation che smetteranno di costruire centrali elettriche a carbone, puntando sulle fonti rinnovabili.
La Asset Owner Alliance, che raggruppa fondi pensione del valore di 2 trilioni di dollari, investirà ora solo su aziende carbon-neutral.
I paesi dell’America centrale destineranno entro il 2030 10 milioni di ettari di terra alla produzione agricola sostenibile, per ridurre le emissioni del 40% rispetto al 2010.
L’Italia, ha presentato un piano per migliorare la digitalizzazione delle infrastrurre limitando gli sprechi di elettricità, e punta al completo raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030, e ad una strategia di decarbonizzazione entro il 2050.
Dopo l’Onu è andata al Parlamento Europeo e il 27 settembre è arrivata anche a Roma, dove gli studenti hanno manifestato in oltre 160 città.
Greta Thunberg sta muovendo le masse di tutto il mondo. Forse qualcosa di vero c’è.