Le app dei teenager
Dalle ultime statiche si scopre che più del 25% dei teenager hanno lasciato Facebook, considerato ormai il social dei genitori, e si sono lanciati in altre app e social.
Quali sono,quindi le app che più piacciono ai giovani?
Snapchat: scatti una foto o un video, la posti e decidi per quanto tempo il mittente potrà vederla. Il massimo consentito è di 10 secondi. È un’app molto usata per il sexting cioè per la messaggistica un po’ così. Il vantaggio è che non restano tracce indelebili sulla rete del materiale postato.
Secret: è un’app per postare messaggi anonimi o per chattare senza rivelare la propria identità. Si possono usare foto o frasi di testo. Ma si può chattare solo con i propri contatti. È piuttosto pericolosa perché rende ancora più semplice il cyberbullismo. Si può raccontare di tutto su una persona senza rivelare la propria identità.
Whisper: è a metà tra un social network e un’app di instant messaging. L ‘unico identificativo è un nick name e i post, composti da testo e un’immagine di sfondo, vengono condivisi pubblicamente con gli altri utenti che possono rispondere o fare “love”.
After School: è stata considerata una delle app più pericolose per gli adolescenti che in America sta spopolando. È una community chiusa che consente l’ingresso solo agli studenti di una determinata scuola superiore (in Usa sono più di 20mila quelle già iscritte). Una volta inseriti nella chat i messaggi sono assolutamente anonimi.
Rumr : sono “stanze virtuali” dove avvengono chat con i propri amici. Ogni persona che parla ha un colore proprio, ma nessuno sa chi sia chi. Come c’è scritto sulla pagina ufficiale, “è come fare una conversazione con le luci spente”.
Truth: permette di mandare messaggi privati a contatti presenti sul tuo telefono in modo anonimo, anche se l’altra persona non ha l’app installata sul suo smartphone.
Quello che un po’ spaventa di queste nuove piattaforme della comunicazione è l’assoluto anonimato che potrebbe alimentare il fenomeno, ormai diffusissimo, del cyberbullismo.